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Un’emozione da Pocho

Lo considero un errore, duplice, il Suo, il nostro. Serviva un altro anno, un solo maledettissimo anno.

Il prossimo. Sarebbe stato quello giusto, dello scudetto, con gli stessi, per l’ultima volta, prima di lasciarli andare a macinare quei soldi che qui non avranno mai. Accadrà l’anno prossimo, per Cavani, per Mazzarri, per Hamsik: andranno via, lo sappiamo bene.  

Un sorriso e ho visto la mia fine sul tuo viso, cantava Battisti. Anche noi abbiamo capito tutto, da tempo. Edison e Marek restano ancora qui per riconoscenza, per far crescere ancora le proprie quotazioni ma nulla potrà frenare la voglia di vivere quell’ emozione da Pocho, la netta differenza tra il più cieco amore e un bell’aumento di stipendio. Siamo vicini alla a conclusione di un ciclo che doveva durare senza perdite per un’altra stagione ancora, quella giusta, quella dello scudetto.

Non sarà la stessa cosa, si rassegnino Pandeviani e gli Insigniani. Ci può salvare solo Palazzi, se ci toglie l’Europa League e ci costringe a dedicarci solo al campionato da vincere: che bello, senza alibi, senza distrazioni, perfino con un paio di punti di handicap, chissenefrega. Senza Pocho, può aiutarci solo Gianello. O uno dei “capitoni” a bordo campo. Speriamo bene.

 

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