Sarà l’Inghilterra di Roy Hodgson l’avversario dell’Italia nel quarto di finale dell’Europeo domenica sera a Kiev. Gli inglesi hanno concluso in testa il loro girone (7 punti) davanti alla Francia (4) fiocinata dalla Svezia, già eliminata, con un gran gol di Ibrahimovic e il raddoppio di Larsson (2-0). Nei quarti, la Francia incontrerà la Spagna.
Un gol di Rooney, che aveva saltato le prime due partite per squalifica, è valsa la vittoria dell’Inghilterra sull’Ucraina (1-0) nell’ultimo turno dei gironi di qualificazione ai quarti.
La nazionale inglese, che non ha mai vinto un Europeo ed è ferma al titolo mondiale del 1966 giocato in casa (“furto” finale alla Germania), è passata da Capello a Roy Hodgson senza molto entusiasmo dei tifosi britannici e con scarso credito in questo Europeo. Ringiovanita, sarà avversario tosto per la tenuta atletica, per la classe di Rooney in attacco, per le due linee difensive a quattro.
IL RITORNO DI ROONEY – Dopo il pareggio “tattico” con la Francia nella partita inaugurale, l’Inghilterra ha sventato la “caduta” contro la Svezia di Ibrahimovic andando in vantaggio, rimontata e alla fine vittoriosa per l’innesto decisivo del “gioiello” dell’Arsenal Theo Walcott. Non c’era ancora Rooney, squalificato per le prime due partite, in campo ieri sera contro l’Ucraina e subito decisivo. Cross di Gerrard e colpo di testa vincente del centravanti dello United.
Capello ha lasciato il segno per una squadra più concreta, capace di passare dal 4-4-2, formula di base di Hodgson, al 4-5-1 e al 4-1-4-1. Una difesa più salda con sventagliate in avanti. Con Rooney gioca il suo compagno nel Manchester United Danny Welbeck (il più bel gol in questo Europeo, un colpo di tacco alla Svezia, rivaleggiando con le spettacolari “girate” di Balotelli alla Croazia e di Ibrahimovic alla Francia), ma Hodgson ha chiamato anche il “pennellone” del Liverpool Andy Carrol, 23 anni, un corazziere di 1,91, bollato in Inghilterra come primatista stagionale di reti sbagliate, ma ha cominciato ad infilarne una alla Svezia andando su “in ascensore” per colpire di testa sul cross di Gerrard.
E’ una nazionale in cui resistono ancora alcuni giocatori della “golden generation”, Terry e Gerrard, assente Lampard per infortunio. Difesa con giocatori del City (Hart in porta) e del Chelsea. Formazione solida, di grande corsa con Milner e Young sulle fasce. Ma tutto ruota attorno a Rooney, centravanti mobilissimo, capace di impostare e segnare, primo nel pressing sulla difesa avversaria.
SENZA GIOCO – L’Italia ha acciuffato l’accesso ai quarti vincendo l’ultima delle tre partite del girone contro l’Irlanda di Trapattoni, la più debole delle sedici formazioni presenti in Polonia e Ucraina. Pure, a Poznan, l’Irlanda ha messo alle corde gli azzurri per mezz’ora e nel quarto d’ora finale. Ma era una Italia “stranita” per il cambio di modulo (dal 3-5-2 al 4-3-1-2 poi ridottosi a un 4-4-2), per gli innesti di quattro nuovi elementi e per la conferma del calo atletico dopo un’ora di gioco.
Continua la difficoltà di far gol su azione. Quattro centri finora, su azione solo quello di Di Natale contro la Spagna. Poi un calcio di punizione (Pirlo contro la Croazia) e i due calci d’angolo che hanno fruttato i gol di Cassano e Balotelli contro l’Irlanda. La manovra non “scorre”, è lenta e imprecisa, confusa. La tensione della posta in palio non può spiegare l’imbarazzo degli azzurri a “fare” squadra.
Pirlo alla terza partita in otto giorni ha mostrato meno brio e precisione. Il riferimento costante allo juventino spesso rallenta l’azione, il pallone torna indietro, non si guadagna campo. Lo spostamento di De Rossi a centrocampo non ha funzionato. Il romanista è stato spesso ai margini del gioco, riscattandosi quando, nel finale contro gli irlandesi, è arretrato a proteggere la difesa.
I due moduli (3-5-2 e il 4-3-1-2 inesistente per la mancanza di un vero trequartista) hanno tolto sicurezza alla nazionale, sono saltati gli automatismi e le giuste distanze. Gli azzurri fanno fatica a “trovarsi”. Questo farebbe pensare al ritorno di De Rossi (complice l’infortunio muscolare di Chiellini) sulla linea della difesa, tra i due centrali, camuffato da battitore libero, mentre per il centrocampo Nocerino dovrebbe prendere il posto di Thiago Motta, sempre più deludente, e forse c’è da valutare l’utilizzo di Diamanti per la carica agonistica (e anche il tiro).
PROBLEMA BALOTELLI – Se si vuole andare avanti c’è bisogno di un’Italia non più ballerina e confusa da un modulo all’altro, ma con una fisionomia tattica ben definita e costante. Forse il 3-5-2 è la strategia migliore se gli esterni proteggono la difesa come non hanno fatto contro l’Irlanda, Abate e Balzaretti in ritardo nei rientri, spesso due contro due in difesa (Barzagli su Keane, Chiellini su Doyle).
Cassano, che con sei gol ha contribuito a portare la nazionale a questa fase finale dell’Europeo, è stato decisivo nel “rompere” il risultato contro l’Irlanda. Non è al top anche lui, non ha mostrato sinora niente di geniale del suo repertorio di fantasia. Esiste poi l’eterno “problema” Balotelli. Ha siglato il raddoppio con una prodezza senza esultare, senza gioia, eternamente in guerra con il mondo. Un talento naturale compresso da un carattere indecifrabile. Potrebbe essere il punto di forza della nazionale di Prandelli che proprio su “Balo” e su Cassano (gli esclusi da Lippi per il Mondiale sudafricano) ha puntato con un’audace scommessa.
Intanto, Prandelli, anche se a fatica, nel primo turno di tre partite ha fatto meglio di Lippi in Sudafrica (5 punti contro i 2 del viareggino) e meglio dell’ultimo Europeo (4 punti raccolti dalla nazionale di Donadoni).
In questa prima fase, la delusione maggiore è stata l’Olanda (fuori con zero punti). Sono approdate ai quarti quattro squadre dell’Europeo 2008 (Germania, Spagna, Italia, Portogallo), fuori invece Croazia, Russia e Olanda (la Turchia non si è qualificata alla fase finale).
La Germania è andata avanti a punteggio pieno, una “macchina da guerra”, forse lenta, ma inesorabile. In grande evidenza Ozil. La Spagna è la squadra che ha segnato di più e ha subito meno gol (uno). Non è il Barcellona, ha stentato contro le squadre “chiuse”, Italia e Croazia, non ha Messi, e Torres continua nei suoi alti e bassi. Però il possesso-palla garantisce alla formazione iberica il controllo delle partite, anche se contro Italia e Croazia non ha avuto la continuità e la precisione solite.
CANNONIERI – Cristiano Ronaldo, un’ombra di giocatore nelle prime due partite, ha trascinato il Portogallo nei quarti con la doppietta (e due pali) contro l’Olanda. Punta a insidiare il tedesco Gomez nella classifica dei cannonieri. E’ saltata fuori la Repubblica ceca nel girone in cui, ancora più sorprendentemente, la Grecia ha fatto fuori la Russia. E’ caduta una delle due squadre di casa (Polonia). La Danimarca ha lasciato l’Europeo nello scontro decisivo con la Germania. Non aveva chances l’Irlanda. Sono andate fuori anche l’Ucraina di Shevchenko e la Svezia di Ibrahimovic.
Nel girone dell’Italia, ha lottato sino all’ultimo la Croazia, eliminata a stento dalla Spagna negli ultimissimi minuti dopo avere sprecato due favorevolissime occasioni (con una gran parata di Casillas) per diventare la “sorpresona” degli Europei.
MIMMO CARRATELLI
QUARTI DI FINALE.
Giovedì 21 a Varsavia: Repubblica ceca-Portogallo
Venerdì 22 a Danzica: Germania-Grecia
Sabato 23 a Donetsk: Spagna-Francia
Domenica 24 a Kiev: Italia-Inghilterra.