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Parla Rossi: «Sono dispiaciuto e chiedo scusa, ma quanti moralisti e perbenisti che mi hanno giudicato»

“Sono dispiaciuto e chiedo scusa per l’episodio alla gente di Firenze, ai miei giocatori, alla mia società e a Ljajic. Il mio è stato un gesto deprecabile ma umanamente comprensibile. Una cosa mi ha dato fastidio: ho visto in questo frangente molti moralisti, molti perbenisti che si sono permessi di dare dei giudizi senza aver vissuto la situazione, senza sapere la storia di un uomo, senza sapere di chi parlavano”.

Con la voce rotta dalla commozione, Delio Rossi si presenta in sala stampa per salutare la Fiorentina e parlare per la prima volta di quanto accaduto mercoledì al “Franchi”, quando ha aggredito Ljajic. “Ci sono alcuni punti fermi su cui non transigo – continua l’ormai ex tecnico viola, esonerato dalla società dopo il fattaccio – Il rispetto della mia persona, il rispetto del mio lavoro, il rispetto della squadra che alleno e il rispetto della mia famiglia. Se toccano questi punti non va bene e questo è successo. Chiedo scusa per l’episodio, il gesto è stato brutto, deprecabile ma mi ha dato fastidio questo perbenismo. Non ho mai detto di essere Padre Pio, ma non ho mai alzato un dito contro nessuno. Ho sbagliato, pago, sto pagando, ma c’è un bel proverbio indiano che dice: ‘prima di dare un giudizio su una persona devi camminare due giorni con i suoi mocassini”’.

E ancora: ”Non devo vendere niente, non voglio essere il paladino di nessuno, credo in quello che faccio ma molte volte ferisce di più la lingua che la spada e su certe situazioni non transigo”. (da Repubblica.it)

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