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Pino Daniele canta poco e i tre tenori steccano

Pino Daniele canta ma non incanta e i tre tenori steccano. Un sì, strappatomi nella distrazione della routine quotidiana, ieri mi ha evitato lo spettacolo più bianconero dell’anno per il Napoli. Se direttore e admin mi consentono, per una volta il supervisore delle pagelle altrui chiede di evadere dalle rigide griglie della tabella che, detto per inciso, è un pianto greco. Al Palapartenope pieno (e nero) a metà anche a causa della partita in contemporanea, un pubblico – ahimé – mediamente over 40 prova a farsi coinvolgere con cori da stadio ma Pino dice tre parole tre e anche la selezione dei brani lascia a desiderare. E’ vero, il bluesman partenopeo ha un repertorio infinito, ma il tour che lo porterà anche a New York avrebbe dovuto imporgli una scaletta diversa, nella sua città natale. Apoteosi per “Napule è” ma, inspiegabilmente, il pedergruppo e tutto il pubblico hanno sofferto per l’assenza di alcune canzoni cult: “Terra mia”, comme è bbella a lla’ guarda’ è rimasta nel plettro, mentre Bonucci ci infilava. Annarè, dov’eri, in qualche angolo dell’ugola di Pino? “Annaré, sta freva addà passà pè chi ha cagnato sempe lietto per chi nun trova pace e s’accuntenta ‘e luce, capille janche e sera….Annarè….I fantasmi partenopei erano in campo allo Juventus Stadium ma la Bellambriana… assente, Pino l’ha lasciata a casa….Mancava anche il vecchietto che “Cammina cammina”, come i titolarissimi che non corrono più: “Nc’oppa l’evera ca addore se ne scennene e culure e cammina o vicchiarella sotta a luna”. Vidal, e sono due. Avrei voluto dirglielo, a Pinuccio: ci vuole ‘na tazzulella ‘e café ma… niente. Manco quella. Tristezza infinita, manca anche “Io sto vicino a te”…. E abbiamo perso tre a zero. Pure Quagliarella, ha segnato. Lo sapevo. Non l’ho nemmeno scritto su facebook, ma anche la partitella di mio figlio era andata male, la mattina: sconfitti in casa 4-5 dal Savoia di Torre Annunziata e pederbaby è rimasto a secco, partita da dimenticare. Tutti segnali. A quel concerto non ci dovevo andare. Pino, sei un grande ma mi hai deluso, esattamente come i miei campioni azzurri. Torniamo a casa e fischietto la canzone mancata che proprio non gli perdono: “Notte che se ne va”, la mia preferita insieme a “Quanno chiove” : “…notte che se ne va dint’o rummore e chi fatica a sera, notte astretta pe’ chi vo’ durmi’, chiude ll’uocchie e nun riesce a durmì…….notte e chi fa e cartune….”. Ma riprendiamoci, dai, possiamo riscattarci con la Lazio e allora riporto la frase di un venditore ambulante di sciarpe e magliette che ieri sera ha fatto pessimi affari, soprattutto all’uscita: “Ma nun aggio capito, site jute a nu cuncerto a ‘nu funerale?!? Tenite ‘sti facce appese”! Risata collettiva, l’ambulante aveva ragione: eravamo tutti con gli smart phone in mano e la sconfitta con la Juve ci ha massacrato. Pino, al prossimo concerto non mi vedrai, meglio che ascolto i vecchi CD, soprattutto se gioca il Napoli.

p.s.

Raffaele Bracale, una cortesia: per una volta risparmiami le bacchettate, so che non so scrivere in napoletano, ma sto ‘ncazzat. E si se ntosta a nervatura metta a ttutti ‘n’facce o muro.

Giuseppe Pedersoli (dal blog del Denaro www.denaro.it)

Alcune note: i voti sono quelli attribuiti dalle testate indicate in alto nella tabella. Nel caso di pagelle diverse tra pagine nazionali e pagine locali, si fa riferimento alle prime. Lo scopo è unicamente quello di divertirsi a raffrontare le pagelle dei tanti esperti. Le statistiche integrali sulla partita (possesso palla, tiri in porta, fuori, contrasti ecc.) sono consultabili su:

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