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Caro Mazzarri, quanto provincialismo nel sottrarre le telecamere a Frustalupi

Caro Mazzarri, quanto provincialismo nel sottrarre le telecamere a Frustalupi

Quando ho visto Mazzarri spuntare da qualche misterioso anfratto dello stadio e prendere possesso dei microfoni di Sky e Mediaset per fare il pieno di complimenti, ho riso a lungo prima di me stesso e poi di Walterone. Di me, per avere ingenuamente pensato che in tv si sarebbe presentato Frustalupi, come a mio avviso sarebbe stato più giusto. Di Mazzarri, per aver avuto la conferma del suo ego smisurato,che si sposa a meraviglia con un’innata dose di provincialismo. Mister Vanity Fair avrebbe mai potuto rinunciare alla passerella europea dopo il trionfo sul Chelsea? A una foto con Villas Boas? A una lode di Caressa e Pistocchi?

Per un attimo mi è sembrato di rivedere il segretario del Pd, Bersani, al termine della vittoriose cavalcate elettorali di Pisapia a Milano, De Magistris a Napoli e Vendola in Puglia, quando cercava di attribuirsi vittorie consumatasi e “a sua insaputa” imbucandosi, a suon di interviste e comunicati, in feste che non gli appartenevano. Per un attimo mi è sembrato di rivedere Mazzarri nei tifosi del Napoli che assediavano Luigi Necco nella sua cabina metallica traforata, quando si collegava per Novantesimo Minuto dopo una vittoria casalinga e intorno a lui si scatenavano mani e cori per partecipare anche fisicamente alla festa televisiva.

Per un attimo quel Mazzarri che si precipita in sala stampa a rilasciare interviste, spedendo chissà dove Frustalupi, mi ha ricordato anche Gabriele Paolini, il disturbatore televisivo, quello che si piazza dietro le telecamere rivendicando il diritto di occupare democraticamente uno spazio pubblico che considera anche suo. In effetti, la vittoria di ieri è anche sua, non c’è dubbio. Ma se consideriamo che De Laurentiis ieri sera era stato il primo a sottolineare maliziosamente come si sia vinto anche senza il mister in panchina, forse abbiamo qualche elemento in più per capire la necessità-smania-ansia di Mazzari di esserci, anche quando non c’è e non dovrebbe esserci. Di una cosa però sono certo: in caso di sconfitta del Napoli il presidente De Laurentiis lo avremmo sicuramente visto in tv. Tutto gli si può dire, ma non certo che si sottragga al confronto. Sulla riemersione di Mazzarri dai bassifondi del San Paolo a partita persa, consentitemi, invece, qualche leggerissimo dubbio.

 

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