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Il 22 gennaio il Napoli finalmente giocherà col sole

22 gennaio 2012, segnatevi questa voce sul calendario. Lì, sotto all’appuntamento coi Maya per la fine del mondo. Segnatevi pure l’orario: 15ezerozero. Ve lo ricordate come sono fatte le tre del pomeriggio allo stadio? La partita un po’ macchiata dai Rayban sporchi, l’ombra dei giocatori proiettata sul campo in un senso solo, come le meridiane, il panino sasicce e friarielli che rumina riscaldato dal tepore del sole…
Il 22 gennaio, quasi quasi, mi butto in macchina e vado fino a Siena. Perché se voglio godermi il Napoli diurno devo andare a riscattarlo in Toscana. Tempo due mesi e rivedremo la luce. L’altro calendario, quello del pallone, recita sempre lo stesso loop di notturne: Atalanta-Lecce-Novara-Roma-Palermo-Bologna, ah c’è pure il Villarreal.
Insomma, è arrivato il giorno in cui me ne fotto di tutta la retorica delle notti magiche e lo dico. Il Manchester è digerito, ho fatto pure il ruttino. Il “Napoli bello di notte” è prostituzione luogocomunista: il Napoli è bello sempre! Mi sono scocciato dell’umidità, del freddo, del traffico impallato fino all’una di notte, dei mezzi pubblici sempre più mezzi, del rosario blasfemo della moglie ogni tre giorni, delle domeniche senza alibi a casa della suocera, delle dirette-gol sgonfie di Chievi, Lecci, Siene e Novare. Non è solo la nostalgia canaglia della radiolina accesa, o intolleranza allo spezzatino. E’ che proprio per il Napoli a’ nuttata non passa mai.
I criteri con cui la Lega Calcio sceglie anticipi e posticipi sono complicati: centrifugano disponibilità del campo, impegni europei, appeal commerciale. Per esempio – magari non lo sapete – l’Inter, se possibile, viene preferita all’ora di pranzo, perché ci gioca Nagatomo, e il prime-time giapponese vale svariati milioncini di diritti tv. Ma come mai la Lega si accanisca con noi non è dato sapere. Il Napoli non divide il campo con nessuno, se non con l’incuria. Il Napoli porta audience, sì, ma non più di Juve, Milan, Inter o Roma. Il Napoli gioca la Champions, ma anche le milanesi. Solo il Napoli, in campionato, ha giocato e giocherà 17 partite su 18 in notturna (fino al Siena, appunto). Possiamo pure annegare questo monopolio del buio nel conforto dei sogni, ché l’oscurità talvolta ha le sue morbidezze. Tanto a far l’alba ci pensa la luce azzurra, no? Cantiamocela così. Però qua scambiamo la notte per il giorno, e il mio pallone gira all’incontrario. O’ sole mio l’hanno scritto apposta, o no?

Mario Piccirillo

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