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Il Napoli ce la mette tutta, la Lazio vacilla ma non crolla

Dopo un primo tempo “strategico”, con le due squadre impegnate a non far giocare l’avversario, il Napoli cambia ritmo e intensità nella ripresa, chiude la Lazio nella sua metà campo, va all’assalto, ma sfiora soltanto il successo pieno e resta inchiodato sullo 0-0.

Nel fiammeggiante secondo tempo degli azzurri, Lavezzi, ancora il più determinato, si divora un gol “fatto” con una acrobazia e palla fuori. Un gol di Cavani viene annullato per fuorigioco inesistente. Marchetti compie due miracoli sulle conclusioni di Cavani e Lavezzi.

Ce l’ha messa tutta il Napoli, nel secondo tempo, ma la Lazio ha resistito. Partita sotto chiave, tatticissima. A Reja mancano Klose, Dias e Mauri. In pratica non ha attacco. Il solo Cisse avanti, bloccato da Cannavaro. Reja punta al pareggio e chiede ai suoi giocatori di maggior talento, Hernanes e Lulic, di sacrificarsi in copertura.

La battaglia a centrocampo blocca il match. Si profilano controlli a uomo per non fare giocare l’avversario. La Lazio sfodera un 4-2-3-1. Difesa rigidamente a quattro, protetta da Brocchi (su Hamsik) e Ledesma (pressato da Dzemaili, preferito in partenza a Gargano). Reja disloca Lulic sulla sinistra per bloccare Maggio e ripartire. E Maggio deve difendere e attaccare sulla corsia in cui si insinua Sculli, atteso da Campagnaro. Con Dzemaili molto avanti, Inler gioca nella metà campo azzurra aspettando Hernanes. E c’è Lavezzi che rientra troppo profondo, partendo sempre dalla linea centrale. Al Napoli viene a mancare la profondità. Cavani non è in palla, Hamsik ha qualche bagliore.

E’ la Lazio che controlla la partita e il Napoli non ha né la velocità, né la precisione per smantellarne l’assetto difensivo. Dossena ha più libertà a sinistra, ma i cross vengono sempre rimpallati. Nel primo tempo neanche un tiro in porta e un’occasione per il Napoli con Campagnaro appostato sul primo palo sulla punizione di Lavezzi, ma il colpo di testa del difensore va fuori (13’). La Lazio raramente si distende in avanti. Il tiro di Cisse dal limite, da fermo sull’assist di Lulic, è centrale e telefonato per impensierire De Sanctis (32’).

E’ una brutta, strategica partita. La Lazio, senza peso in attacco, bada a controllarla. Raramente Hernanes e Lulic  azzardano con convinzione le sortite offensive. Anche Sculli giostra a centrocampo. Nell’intervallo ci si chiede come può fare il Napoli per acciuffare il risultato pieno.

Ed eccolo il Napoli che torna in campo con tutt’altra verve. Sale il rendimento di Hamsik che prende il sopravento su Brocchi. Si muove Cavani. Sulla destra avanzano in tandem Campagnaro e Maggio. Sulla sinistra spinge Dossena. E Lavezzi, in posizione più avanzata (finalmente), impegna duramente la difesa laziale.

E’ il Napoli che vuole il successo a tutti i costi. Ma la Lazio, senza i suoi tre uomini migliori, fa muro. In avanti, per giunta, Cisse zoppica. Il Napoli si avventa come una furia. Inler è in partita come mai sinora. Il Pocho morde la difesa laziale in tutti i modi. Un tiro parato (47’), un altro a giro sventato da Marchetti (48’) e poi l’occasionissima (49’). Sul corner battuto da Hamsik, Cavani sfiora di testa e Lavezzi, appostato vicino al palo, tutto solo, si solleva in acrobazia per la sforbiciata vincente, ma la conclusione va fuori! E’ la più splendida palla-gol della partita (zero per la Lazio).

Il Napoli non si arrende e continua a premere. Una punizione filante di Dzemaili (fallo su Lavezzi) esce a fil di palo (50’). E’ il momento più duro per la Lazio. Cavani va in gol su una combinazione Hamsik-Maggio, ma la rete viene annullata (52’). Sembrava regolare la posizione del centravanti azzurro.

Gargano entra per Dzemaili (58’) e Inler gioca più avanti. La Lazio cerca di raffreddare il gioco. Non parte mai all’attacco, trattiene palla, si affolla in difesa. Cavani è più presente, esaltato dalla tambureggiante offensiva degli azzurri. Sul corner di Lavezzi, gira fuori (73’). Sul cross del Pocho, dopo un duetto con Hamsik, il Matador gira a botta sicura, ma Marchetti salva (74’). Le palle-gol del Napoli muoiono così. Se ne contano almeno cinque nella ripresa.

La Lazio non crolla. Scaloni ha sostituito Konko in non perfette condizioni e Matuzalem prende il posto di Hernanes (51’). Ora è una Lazio che difende col 4-5-1. Entra Pandev per Dossena (74’). Il finale è tutto azzurro. Il muro delle maglie laziali rimpalla una conclusione di Maggio dentro l’area (86’). E, nel recupero, Marchetti compie l’ultimo miracolo sulla conclusione di Lavezzi nell’angolino basso alla sinistra del portiere (93’).

Niente da fare. Ora il Napoli getterà il cuore oltre l’ostacolo, martedì sera, nel match decisivo contro il Manchester City al San Paolo. O dentro o fuori dalla Champions.

Mimmo Carratelli

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