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Venti minuti di gran gioco per l’Italia di Prandelli

Nel Marakanà di Belgrado, dimezzato a 55mila posti dalle norme Uefa, covo della Stella Rossa a lungo squalificato dopo un colpo di pistola che ferì un tifoso nel derby contro l’OFK, la nazionale di Prandelli, con la qualificazione già in tasca per l’Europeo dell’anno prossimo e priva dei tifosi azzurri per l’off limits imposto dopo i disordini di Marassi di un anno fa, protagonista l’energumeno serbo Ivan Bogdanov (in carcere), sfodera venti minuti di gran gioco, va in vantaggio con Marchisio (54”), poi controlla la reazione rabbiosa dei serbi. Incassa il pareggio (25’ Ivanovic) e cala un po’ di vivacità, ma difende bene.

Brutta la ripresa. La Serbia aveva bisogno di vincere per puntare agli spareggi ed è momentaneamente superata dall’Estonia che le strappa il secondo posto.

L’Italia di Belgrado è una squadra con cinque juventini, quasi la difesa in blocco con Maggio a destra, e con due nani all’attacco, Rossi e Cassano, che non superano il metro e 75, contro i corazzieri della difesa serba (Subotic 1,93, Rajkovic 1,91). Ma i due piccoletti non danno mai punti di riferimento e sono molto mobili e attivi nel pressing sui difensori. La retroguardia serba va in difficoltà.

Pirlo è stato l’insostituibile timoniere a 32 anni, sorretto da De Rossi, in posizione più arretrata, e dall’enfant prodige Marchisio (25 anni), devastatore finale del Milan, con Montolivo incerto nella posizione da occupare.

Sono venuti a mancare all’ultimo momento Balotelli, Pazzini, Criscito, Balzaretti. Siamo rimasti con i pesi piuma (Giovinco in campo nell’ultima mezz’ora). Novità esotica l’italo-argentino Osvaldo della Roma, l’ultimo oriundo della lunga serie di oriundi in azzurro. E’ rimasto in panchina.

Doveva essere una partita vera, come aveva annunciato Prandelli, un collaudo probante in vista degli impegnativi avversari della fase finale dell’Europeo 2012 in Polonia e Ucraina (8 giugno-1 luglio), e partita vera è stata per la partenza lanciata dell’Italia e la rabbia agonistica dei padroni di casa. Il match ha espresso il meglio nel primo tempo.

La Serbia, con due “italiani” in campo, Krasic e Stankovic, e uno in panchina (il fiorentino Ljajic), più un ex “italiano”, il laziale Kolarov passato al Manchester di Mancini, protegge la difesa con due mediani (Fejsa e Stankovic), pronti però a spingersi avanti, e sostiene l’unica punta, Pantelic, con tre centrocampisti offensivi. Difesa a quattro.

Nei primi venti minuti molto belli dell’Italia (fischiatissimo l’inno italiano), Marchisio da mezz’ala sinistra è l’arma vincente e va in gol. Buffon ha appena respinto un tiro maligno di Kolarov e lancia lungo a Cassano. Tocco per Rossi che con un passaggio filtrante invita Marchisio, lesto nell’inserimento in area. Lo juventino (primo gol in nazionale) insacca. Non è ancora scoccato il primo minuto di gioco.

La Serbia attacca prevalentemente a sinistra con le combinazioni fra Tosic e Kolarov sulla fascia di Maggio e De Rossi. A destra viene avanti il terzino Ivanovic, ma Krasic è ancora deludente contro Chiellini, suo compagno nella Juve. Montolivo sembra fuori partita pestando i piedi a Marchisio sulla sinistra, poi si sposta a destra ma il suo rendimento non sale.

L’Italia è molto veloce con scambi volanti. Il centrocampo azzurro ha qualità da vendere. Il pareggio arriva su un tiro di Tosic deviato dal terzino Ivanovic a due passi da Buffon (25’). Dopo 714 minuti di imbattibilità, cade la difesa azzurra.

La Serbia vorrebbe di più, ma l’Italia è ben messa in campo. Bonucci e Barzagli giocano in crescendo dopo un avvio mediocre.

Nella ripresa, i tiri di Kolarov (47’ e 59’), una conclusione di Cassano sull’esterno della rete (54’) e un’occasione sprecata da Montolivo, pallido protagonista. Riceve una palla in area da Cassano. Solo sulla destra, anziché mirare la porta, fa un passaggio al centro per nessuno (64’).

Sfugge a Pantelic (65’ di testa, conclusione alta sul cross di Ivanovic) l’unica palla-gol dei serbi.

Cominciano le sostituzioni. Marchisio si infortuna alla caviglia sinistra e fa spazio a Nocerino (69’). Giovinco entra per Cassano (66’) e si fa notare a sinistra e a destra con giocate veloci. C’è anche spazio per Aquilani (81’ per Montolivo).

L’Italia porta a casa il pareggio, imbattuta nel girone di qualificazione per l’Europeo. Delusi i serbi che sono stati complessivamente inferiori agli azzurri.

MIMMO CARRATELLI

ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Maggio, Barzagli, Bonucci, Chiellini; De Rossi, Pirlo, Marchisio (69’ Nocerino); Montolivo (81’ Aquilani); Rossi, Cassano (66’ Giovinco).

SERBIA (4-2-3-1): Jorgacevic; Ivanovic, Rajkovic, Subotic, Kolarov; Fejsa (46’ Petrovic), Stankovic (87’ Jovanovic); Krasic (75’ Zigic), Ninkovic, Tosic; Pantelic.

ARBITRO: Proença (Portogallo).

RETI: 1’ Marchisio, 25’ Ivanovic.

EUROPEO 2012. Qualificazioni.

Serbia-Italia 1-1

Irlanda del Nord-Estonia 1-2

CLASSIFICA.

Italia 23 (9 partite disputate)

Estonia 16 (10)

Serbia 14 (9)

Slovenia 11 (9)

Irlanda del Nord 9 (9)

Far Oer 4 (10).

ULTIMO TURNO.

Martedì 11: Italia-Irlanda del Nord (a Pescara), Slovenia-Serbia.

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