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La cena napolista, un non pagante e le tre cariatidi

Le ferie si avvicinano, o per lo meno sono all’orizzonte; il campionato scorso è finito da un pezzo, al prossimo mancano roba come due mesi; bisogna inventarsi qualcosa. Ecco allora un veloce giro di mail coordinato dal vate Fabbrini (che, oltre che poeta, è anche animatore di serate mondane), un ristorante al porto di Torre del Greco con l’insegna azzurro Napoli, un altrettanto rapido giro incrociato di risposte e disponibilità e il gioco è fatto: martedì 5 luglio, va in scena l’ultima cenapolista della stagione.

Special guests della serata: i napolisti di Salerno (Marcello Giannatiempo e Marcella, Claudio e Rosa, Bruno ed Anna, Marina e Giovanni, Antonio Coppola), con il loro carico di passione incubata in un’area della Campania dove il tifo per il Ciuccio non è proprio cosa che si possa gridare ai quattro venti; uno dei più temuti e arcigni commentatori del sito, uno che tutti se l’aspettavano con i canini aguzzi, i palmi delle mani pelosi e la puzza di zolfo tutt’attorno, ma che invece è una simpatica e solare persona, l’imperatore Caligola; Lisa Moon, che, in vacanza in Italia (anche lei di Salerno), ci ha solleticati con i racconti di emigrazioni brasileire e passioni azzurre a 3.000 km da Rio e che, finalmente, ha potuto emozionarsi ed emozionare Ilaria Puglia in un abbraccio lunghissimo, venuto a cementare un’unione virtuale iniziata nel novembre scorso con l’iniziativa indimenticabile del lutto al braccio per la spazzatura.

Non potevano mancare (e infatti non mancavano) Pasquale Di Fenzo, autodefinitosi “nonnapolista” (vale a dire nonno-napolista, sia chiaro, mica nel senso negativo di non-napolista) con la dolcissima Patrizia, la pasionaria azzurra Ilaria Puglia con il Marito/Martire Marco, il mi-ti-co Peppe Napolitano, i vasconvolti Gianluigi Trapani e Minao, Giuseppe Pedersoli, che tra il Napolista e il blog per il Denaro sta abbandonando la libera professione per una carriera da opinionista, accompagnato dalla bellissima moglie Stefania, Roberto Procaccini, l’insostituibile Vate (senza il quale tutti questi incontri sarebbero veramente impossibili e che addirittura, per renderci la serata indimenticabile, due giorni prima si era sacrificato andando a provare il ristorante con altri amici.. cosa non si fa per i napolisti!) con la carissima Sara.

Difficile riassumere il menù (vario, abbondante, ricco e ottimo) o sintetizzare le principali discussioni svoltesi in ogni tavolo (indovinate un po’ quale il filo conduttore? Il Napoli, in tutte le sue salse: nel passato, nel presente, nel futuro, nei ricordi, dallo stadio, dalla tv, in trasferta, all’estero, in bianco e nero, a colori). Merita invece un omaggio la concomitanza tra la cenapolista ed il compleanno di Marina (ancora auguri!), così come lo stupore per due piccole defaillances: da un lato Pedersoli, sedicente “Tovagliolo Azzurro”, che basito non sa rispondere a chi gli chiede cosa farcisca e cosa costituisca uno degli antipasti (a dire il vero il “Mistero dell’Involtino” ha mietuto altre eccellenti vittime; pur attanagliati dal dubbio, in ogni caso, tutti hanno mangiato l’oggetto non identificato, e con gusto); dall’altro vanno registrati problemi al conto finale, che ci ha tenuti lì fuori impalati a metterci una pezza come potevamo e ad interrogarci sulle possibilità: qualcuno ha fatto il furbo dileguandosi senza pagare, oppure il vate Fabbrini, che è un ottimo poeta nonché un pratico anfitrione, non eccelle in ragioneria? Ne esisteva una terza, ma l’abbiamo scoperto solo oggi: Bruno aveva diviso il conto per 24 pur essendo in totale 23 poiché uno di quelli che avrebbero dovuto essere con noi ieri sera alla fine non è venuto. E vabbè dovremo chiedere il rimborso al ventiquattresimo assente.. o d’ora in poi rivolgerci al Vate dicendo sempre “Ciuccio, fa’ tu!”

Una serata squisita, dunque, dove si è mangiato bene, bevuto in abbondanza e divertiti di cuore. Solo nel finale, più precisamente tra il caffè e l’ammazzacaffè, e solo per pochi istanti, si è sollevato il problema: ma che fine hanno fatto le tre cariatidi del Napolista, Gallo, d’Esposito e Admin? Ecco le tesi più accreditate:

  • Gallo: citato in un’intercettazione tra Beppe Signori e Bisignani nell’inchiesta P4 (“Uhelà – si rivolge l’ex bomber di Lazio e Bologna al potente affarista – vuoi dire all’amico tuo Massimiliano di screditare la procura di Cremona sulla storia delle scommesse, che ho piazzato 5000 euro sul Novara campione d’Italia – Paoloni mi ha detto che ha parlato con un elettrauto di Novi Ligure che gli ha detto omissis – e vorrei stare tranquillo?”), Max preferisce stare alla larga dagli uffici di Woodcock ed evita accuratamente di frequentare la regione Campania;
  • Admin: coinvolto in una delicata, drammatica e sofferta trattativa che lo potrebbe portare a essere webmaster de “Lo Juventinista”, per il senso di colpa non frequenta gli ex-amici; intravisto a Capodichino nelle stesse ore della cenapolista imbarcarsi su un aereo diretto a Torino Caselle;
  • d’Esposito: avvolto in un gonfalone di Vico Equense intriso di benzina, avrebbe detto ad amici e conoscenti: “Io a Torre del Greco? Io nella città della Turris, nella patria dei corallini? Jamais. Piuttosto mi do fuoco”.

p.s. grazie ancora a Marcello per la “bomboniera” che ha regalato a tutti i presenti: una foto in bianco e nero di Carmando intento a massaggiare l’inguine di Maradona, immortalato probabilmente nel suo momento di forma fisica più alto. Roba da incorniciare e guardare ogni mattina appena svegli per la poesia del soggetto. Ci dispiace tanto per chi non c’era (non è vero), chi scusiamo con chi non siamo riusciti a coinvolgere nel nostro frenetico e repentino scambio di mail per l’individuazione del giorno e promettiamo di fare le cose per bene l’anno prossimo, alla ripresa dopo le vacanze. Vi lasciamo in ricordo questa foto collettiva. Non perdete tempo a riconoscerci, a individuare facce. Siamo tutti uniti, desiderosi di confonderci, proprio come ieri sera. E Forza Napoli(sti)! Sempre.
Roberto Procaccini e Ilaria Puglia

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