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Il ct e la titanica impresa
di dare ragione a Galliani

Nella redazione de Linkiesta la querelle Prandelli-Galliani fa discutere. Dal suo eremo liberale, il prode Fusco, già milanista, irrompe nella stanza che conta e prorompe: «Ma non ti esibisci su Prandelli?». Io lo guardo e lo stupisco: «Posso dire? Secondo me Galliani non ha torto, un allenatore della Nazionale non può dire quelle cose. Se l’avesse detto Lippi a proposito della Juventus sarebbe venuto giù il mondo e a Napoli, giustamente, saremmo scesi in piazza. Mourinho un anno e mezzo fa, da grande comunicatore qual è, ci montò su una grande polemica». Non l’avessi mai detto. Fusco ride, allude ad alcune mie visioni della politica nazionale – nelle quali non mi addentro qui perché sennò dobbiamo chiamare la questura – e mi manda garbatamente a quel paese. Insomma, per il milanista ha ragione Prandelli; per il napolista non ha torto Galliani. Aggiungo qui, en passant, che per me bisogna volare basso e questa dichiarazione del ct della Nazionale ci può solo nuocere. Vabbè.
Ma è a questo punto che nella discussione interviene il terzo incomodo, il romanista Sarti, oggi molto giù di tono per le dichiarazioni tutt’altro che distensive di Geremia Menez sul suo futuro (poco probabile oggi) alla Roma. E Sarti stupisce il Gallo dicendo: «Ma lui ha detto che tifa Napoli per la capacità di programmare, perché siete una novità, insomma vi ha paragonato al Chievo, per questo vi dovreste incazzare». Fusco non sta nella pelle e provoca: «Sarti ti ha dato una lezione, vai, vai, scrivilo sul Napolista, sei hai coraggio».
E mentre scrivo, il buon Prandelli non è manco riuscito a tenere il punto ed è stato costretto a smentire: «Non tifo per nessuno, vinca il migliore, ovviamente mi fa molto piacere che una squadra come il Napoli si stia organizzando per vincere lo scudetto. È un fenomeno che fa bene al calcio italiano. Mi dispiace se Galliani e i milanisti si sono arrabbiati, ma è una cosa che non esiste. Un equivoco creato da chi vuole mettere zizzania. Io ho detto chiaramente che il Milan è in testa da 24 giornate e merita il primato. Certo ho aggiunto che, con tre punti di vantaggio, deve stare attento.». Ripeto, per noi sarebbe stato meglio se non avesse mai parlato. Riuscire a far passare Galliani dalla parte della ragione è un’impresa che continuo a definire titanica.
Massimiliano Gallo

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