L’Udinese, senza Di Natale e Sanchez, lacera il sogno azzurro e passa al “San Paolo” con una partita magistrale (2-1). Il Milan se ne va (+6 sul Napoli). Finisce tra gli applausi nonostante la sconfitta. Il finale è da capogiro. Con l’Udinese in vantaggio di due gol in sette minuti (55’ Inler, 62’ Denis), Maggio colpisce la traversa (73’) e Cavani si fa parare il rigore (88’) da Handanovic alla quinta prodezza quest’anno contro i tiri dal dischetto. Col Napoli che attaccava a tutto spiano, il gol di Mascara in pieno recupero (95’) arriva troppo tardi per un ennesimo miracolo della “zona Mazzarri”. Guidolin ha schierato una signora squadra “cancellando” le assenze pesanti in attacco. I tre della difesa smorzano col passare del tempo le iniziative del tridente azzurro. L’Udinese vince la partita a centrocampo con cinque uomini mobilissimi, più in proiezione offensiva che a protezione della difesa. Inler (l’oggetto del desiderio del Napoli) stravince il duello con Hamsik e pilota il match con grande maestria sbloccando il risultato con un tiro di collo pieno da fuori area, una grande prodezza balistica, niente da fare per De Sanctis (lo svizzero non esulta: già pensa di venire a Napoli?).
L’Udinese schiera una sola punta (Denis, l’ex, molto combattivo) con l’appoggio di Asamoah, ma a centrocampo gioca in scioltezza, con una manovra fluida (il Napoli reagisce a strappi), con tocchi rapidi e sapienti, soprattutto con un continuo cambio di ruoli portando a sorpresa in avanti uno dei cinque del centrocampo, Pizzi e Armero più degli altri, ma anche Inler e, sulle fasce Isla e Pasquale.
De Sanctis tiene a galla il Napoli con una paratissima su Denis (4’) e la squadra azzurra sembra prendere il volo. Funziona a destra il tandem Hamsik-Maggio, viene avanti bene sulla sinistra Dossena. A centrocampo Yebda, più rapido, con maggiore iniziativa, forte nei contrasti, è un protagonista. Pazienza, con grande senso della posizione, protegge la difesa e distribuisce il gioco. Sebbene spesso in inferiorità numerica, il Napoli sembra cavarsela nel cuore della partita. Ma all’appello manca Lavezzi non in buone condizioni. Generoso, tenace, il Pocho si batte con una caviglia dolorante, ma non può consentirsi gli “strappi” che straziano le difese. Hamsik cala alla distanza e, poi, Maggio e Dossena, che iniziano in proiezione offensiva, arretrano per proteggere la difesa. Il Napoli perde lo sprint sulle fasce. Cavani non inquadra la porta (10’ e 12’ due conclusioni fuori). E non ha fortuna il Napoli quando, in finale di tempo, Handanovic sventa la conclusione sotto misura di Lavezzi (40’). L’urlo del gol rimane in gola ai sessantamila sugli spalti.
Il “San Paolo” è pieno. La serata è fresca, leggermente ventilata. C’è una luna sfacciata nel cielo di Fuorigrotta. Ma più sfacciata è l’Udinese che, senza i suoi artisti dell’attacco, gioca per vincere, ne ha la forza e le qualità. Attacca avanzando con più uomini e le punte azzurre (Cavani e Hamsik) devono rientrare. L’Udinese ha perso Isla nel primo tempo per infortunio (35’ entra il colombiano Cuadrado), ma non accusa quest’altra assenza. E quando Inler inventa da fuori area il gran tiro che scuote la rete di De Sanctis (55’), non tutto è ancora perduto per il Napoli, ma aumentano la sicurezza dell’Udinese e il suo predominio nella qualità del gioco. Il raddoppio viene presto. Armero sfugge sulla sinistra a Cannavaro e Pazienza, in area Ruiz non “copre” Denis che può straffilare in rete (62’).
Uno-due micidiale dei friulani. Lavezzi e Hamsik sbagliano tocchi decisivi, Cavani gira dappertutto per trovare un varco verso la rete di Handanovic, viene avanti Campagnaro, ma l’Udinese passa a quattro in difesa e controlla senza affanno il vantaggio, poi schizza in contropiede sempre pericolosamente. Il Napoli ha solo rabbia, non è lucido. Gargano sostituisce Pazienza (63’) molto provato. Poi Mazzarri comincia a osare il tutto per tutto. Dentro Mascara per Yebda in calo (67’), dentro Lucarelli per Dossena (75’). Tutto all’attacco il Napoli con l’Udinese che lo risparmia fallendo il contropiede.
La partita gira definitivamente male per il Napoli quando, di testa, Maggio colpisce la traversa sull’ultimo cross di Dossena (73’). Di fronte al Napoli tutto offensivo (Maggio, Cavani, Lavezzi, Mascara, Lucarelli, Hamsik) l’Udinese porta la difesa a cinque. Due tiri di Lavezzi finiscono fuori (82’ e 85’). C’è ancora speranza quando Domizzi cintura Lucarelli in area (88’): rigore ed espulsione del difensore. Ma è serata di luna piena e storta. Handanovic para il rigore di Cavani. Guidolin richiama Armero, il più rissoso nelle mischie del finale (91’ entra Angella). Arriva troppo tardi il gol di Mascara (95’). Non c’è più possibilità di recupero. E a Palermo non giocheranno Cannavaro e Lavezzi: diffidati, sono stati ammoniti.
MIMMO CARRATELLI