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Villarreal-Napoli
pizza contro paella

Contrordine, compagni. Il mio gol è l’Europa, ha esclamato il presidente lanciando il terzo manuale d’amore e stringendo tra le mani i polpacci della Bellucci nel salone dell’Hotel Vesuvio. Presentazione del film e rapida panoramica azzurra. Il DeLa non snobba più il secondo torneo continentale. E’ diventato sensibile al prestigio. Il Napoli deve avere una dimensione europea. Oilà. Chi l’avrebbe detto?
Via, dunque, all’operazione paella valenciana. Venti giocatori convocati per l’impresa spagnola. Ha fatto crac Lucarelli, ma ci sarà il Pocho a tutto servizio. Esiliato dal campionato, Ezequiel potrà spremere tutte le sue energie per affondare il “sottomarino giallo”.
Il “Madrigal” ha solo ventiduemila posti, una tana ribollente di tifo. Il Villarreal del presidente Fernando Roig (piastrelle e supermercati), da tredici anni alla ribalta del calcio spagnolo, festeggia la centesima partita in Europa (fiore all’occhiello una semifinale in Champions perduta con l’Arsenal cinque anni fa).
Non vince una partita da quattro gare (due pareggi e due sconfitte). Lo 0-0 di Napoli lo turba. Deve vincere, un pari con gol lo elimina. Garrido passa dal “muro” eretto al “San Paolo” ad una formazione più propositiva rimettendo in squadra Cani, il più tecnico dei centrocampisti.
Il Napoli già conosce l’insidia degli spagnoli, quel giro-palla a centrocampo di marca catalana per stancare l’avversario e improvvisamente l’attacco con più uomini, fraseggi stretti a nascondere il pallone, sostenendo le due punte, il brasiliano Nilmar (1,80) e Pepito Rossi (1,73), il quasi-gigante e la pulce. Il primo apre i varchi, il secondo sguscia e tira. Una coppia che funziona (12 gol di Rossi in campionato, 10 di Nilmar).
Centrocampisti molto mobili, mai allo stesso posto, cambio continuo di posizioni. E’ un bel centrocampo quello del Villarreal: Santi Cazorla, Borja Valero, Bruno Soriano, Cani. Piedi buoni. Bisognerà non farli ragionare.
Il Villarreal (quarto) ha la terza difesa della Liga, un portiere gigantesco, Diego Lopez (1,96), e due mastini argentini al centro, Gonzalo e Musacchio (di rincalzo lo spagnolo Marchena). Gli esterni della difesa (a sinistra il nazionale Capdevila) sono propensi ad avanzare.
Squadra agile che sa difendere, attacco sornione e d’un tratto rapido sull’asse Nilmar-Rossi. Avendo un solo risultato, la vittoria, per qualificarsi agli ottavi dell’Europa League, il Villarreal dovrà fare molto di più che al “San Paolo”. Offrendo più campo, avvantaggerà il contropiede azzurro.
In Europa League, il “cammino” del Villarreal è stato più ricco di quello del Napoli. Per gli spagnoli quattro vittorie, un solo pareggio (a Napoli), due sconfitte. Per gli azzurri, una vittoria, cinque pareggi, una sconfitta.
Quest’anno, fra campionato e coppe, dodici partite per il Villarreal (5 vittorie, 3 pareggi, 4 sconfitte) e undici per il Napoli (7 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte). Il Napoli, se le gambe gireranno, appare più in forma. Il Villarreal nelle quattro partite di febbraio (due sconfitte) ha segnato la miseria di un gol (Ruben nel pari interno col Malaga, ultimo impegno di campionato). Il Napoli (una sconfitta) è andato a segno cinque volte (3 gol di Cavani).
Il duello fra Cavani e Rossi, rimasti a secco a Fuorigrotta, infiammerà il match di ritorno. Dall’inizio dell’anno, 10 gol del Matador, 6 di Pepito. Il conto complessivo della stagione, fra campionato e coppe, vede avanti l’azzurro: 25 reti di Cavani (20 in campionato, 5 in Europa League); 20 Rossi (12 in campionato, 5 in Europa League, 3 nella Copa del rey). Tre triplette per il Matador (contro Juventus, Sampdoria, Utrecht). Rossi più “abbonato” alle doppiette (contro Dinamo Zagabria, Bruges, Valencia, Real Sociedad).
Il bilancio delle due squadre in campionato e coppe si equivale: 37 partite del Villarreal (20 vittorie, 8 pareggi, 9 sconfitte); 35 per il Napoli (18 vittorie, 9 pareggi, 8 sconfitte). Si giocherà sul filo dell’equilibrio. Centrocampo azzurro aggressivo per spezzare i “ricami” del Villarreal, difesa attenta e contropiede. Il Villarreal ha talento, ma dovrà esporsi. Pizza contro paella, il menù è servito.
Mimmo Carratelli

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