Riprende il servizio di sms da Villarreal. Amici e napolisti in trasferta che ci raccontano la città e le emozioni in attesa della sfida di stasera
Ore 8.30 – Calle de Onda, a due passi a piedi dal madrigal c’è una piazzetta con un campetto di basket all’aperto ed un’area dove insegnare i segnali stradali. Il paese ancora dorme. Bruttino a dir la verità. Costruito attorno al Madrigal quasi l’unico monumento (Luca)
Ore 9.00 – Sveglia con vista sul Madrigal in un vicoletto stretto che due macchine non passano. Un caffé e un cornetto e via in visita alla città (ma cosa c’è da visitare?) (Francesco)
Ore 9.30 – In albergo proprio non possiamo stare, in una strada del centro io e Pasquale vediamo due figuri distanti che hanno la stessa nostra aria e una sciarpa al collo. Sembra una sfida all’ok corral, noi verso di loro, loro verso di noi. Alla fine ci abbracciamo e staremo insieme tutto il giorno (Michele)
Ore 11.00 – Siamo ancora a Valencia. Ci sposteremo a Villarreal solo nel pomeriggio perchè tra le due città c’è un abisso. Il tempo qui, a detta di tutti, è anormale. Fa caldo, troppo caldo. Per cui ora abbiamo deciso di andare in centro per poi invadere le già affollate spiagge. Peccato solo di non avere un abbigliamento adeguato a questa insolita temperatura. E’ inutile aggiungere che ieri, nonostante provenissimo da Milano, l’aereo era per tre quarti occupato da napoletani… con sciarpetta azzurra. (Gianluigi e Taca)
Ore 12.31 – E’ un’ora che camminiamo. Villarreal è caliente. Bocadillo e cerveza, abbiamo deciso. (Luca)
ore 13.43 – Marca titola: “El Napoles contra Nilmaradona. Es el partido mas importante de la temporada” (Valentino)
ore 14.49: Playa de Malvarrosa (Valencia): Il lungomare è infinito. Sembra una spiaggia pugliese. Napoletani ovunque, dopo una doverosa tintarella abbiamo scelto un ristorante all’aperto. Pranzo a base di puntillas (calamaretti fritti), pulpo alla gallega, pescaditos (frittura di fragaglie), paella de Marisco pelado (molluschi sgusciati) e ovviamente da bere il noto Cava (prosecco) che da oggi sarà chiamato Cava (ni). Le polpette le abbiamo riservate agli amici spagnoli per la cena di stasera (Gianluigi e Taca).