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Buona la piadina, ma a tavola non c’è partita

Piadina contro pizza? Proposta irricevibile, comportamento scorretto. E non mi si risponda che è un fatto procedurale. Il match col Cesena è determinante ma la sfida, almeno a tavola, è improponibile.  Ricorro a recenti dichiarazioni provenienti dal Colle più alto in ossequio all’ “informazione e analisi politico calcistica” che balza agli occhi ogni volta che mi collego al web napolista. Non sono mai stato a Cesena, non ho parenti che vivono lì, non conosco ricette cesenati. Tramite un fratello (azzurro) di penna ho sguinzagliato il popolo degli amici di facebook per cercare piatti tipici locali. Ho ricevuto solo vaghi riferimenti alla cucina romagnola: pappardelle, strozzapreti, lasagne, cappelletti. Admin mi suggeriva lo squacquerone, un formaggio molto noto (e saporito) ma che non è esattamente di Cesena. Non accenno minimamente all’elenco di ghiottonerie partenopee. La lista sarebbe infinita e il paragone imbarazzante. Per la partita di oggi, l’unica “leccornia avversaria” da aggredire resta la piadina romagnola. Ribadisco che non voglio infierire.  Non c’è storia a tavola, dobbiamo stravincere sul campo. Non fosse altro che per rispetto alla pizza. E per digerire ‘e llinguine ca Giulietta, miercurí, ce à fatto rummané ‘ncopp’ô stommaco*! Forzanapolisempredovunquecomunque.

Tovagliolo Azzurro

*scritto con la consulenza del prof. Raffaele Bracale

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