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Nella vita uno deve provare a fare tutto, sempre, perché tutto si può fare, basta avere voglia di imparare, di buttarsi nelle cose, capacità di emozionarsi, un pizzico di fantasia e tanto, tanto cuore da dedicare a tutto. Il mio, si sa, è azzurro e ce l’ho tutto int’ ‘e cazette. Ma veniamo all’azzurro, che è quello che ci interessa. Se dico azzurro, cosa vi viene in mente? A me la prima cosa a cui mi fa pensare è il cielo, quello di stamattina, per esempio, sgombro da nuvole, in cui le scie degli aerei sembrano disegnare strisce infinite, la smisuratezza del cielo, mi viene in mente, le possibilità, la gioia, la passione.
Ecco, la passione. “Sì, lo so bene, le cose importanti della vita sono altre. La famiglia, l’amore. Portare avanti le proprie idee, essere coerenti, essere onesti. Il benessere, per se stessi e per le persone care, la realizzazione professionale. Insomma, le cose importanti. Però, e lo si fa tanto per parlare, mettiamo che per qualcuno ci sia anche qualcos’altro. Ad esempio, la passione (… ) La passione porta colore nella vita. Finalmente vi vedo sorridere: state pensando alla passione che c’è nella vostra vita, vero? E magari state pensando al colore che può dare. State pensando ai colori? Forse qualcuno di voi sta pensando ad un colore in particolare. Sta pensando all’Azzurro…”. Ricordo come una fotografia il momento in cui ho letto queste frasi, che ho riportato più o meno letteralmente, a memoria. Era pochi giorni dopo la prima cena napolista, a maggio dell’anno scorso. Avevo conosciuto allora Maurizio de Giovanni e questa era una parte del suo racconto “Juve-Napoli 1-3 – La presa di Torino”. Ero stipata in una metropolitana triste e puzzolente e ricordo di aver sorriso. È questa la mia e la vostra passione, no? Un solo colore ad identificarla: l’Azzurro. È per questo che, quando mi è stato proposto di approntare la regia di uno spettacolo teatrale basato proprio su questo testo di de Giovanni, non ho esitato un solo istante a dire sì. E così, eccoci qua. E chi l’avrebbe mai detto: Ilaria Puglia co-regista di una commedia in forma di monologo che parla del nostro Napoli e, in particolare, della storica partita contro la Juve del 9 novembre 1986, la partita dove si formò il gruppo che ci portò al nostro primo storico scudetto, del 10 maggio 1987. Ve lo ricordate, vero? Garella, Bruscolotti, Volpecina, Ferrario, Renica, Carannante, Ferrara, Celestini, Caffarelli, De Napoli, Bagni, Carnevale, Giordano, Maradona. Lo spettacolo racconta la storia di quattro amici che partirono in direzione Torino a bordo di una Fiat Regata diesel, pronti all’ennesima sconfitta annunciata contro la vecchia signora e invece, quel giorno, la storia cambiò ed il Napoli di Maradona espugnò lo Stadio Comunale e stravinse contro la Juve, dando inizio ad anni di vittorie e gioie indimenticabili e iniziando la sua corsa verso il primo scudetto.
Andiamo in scena venerdì 18 e sabato 19 febbraio alle ore 21.00. Manca pochissimo. Il teatro è il Salvo d’Acquisto, in via Morghen, 40 (il teatro dei Salesiani). Il costo del biglietto è di 10,00 euro ed i biglietti sono in vendita presso l’Emotion Caffè Lounge Bar, di via Suarez 4a/b, al Vomero. Interpreta Francesco Manca, con il corpo di ballo Dansemble (coreografie di Brunella Cammuso). Le scenografie sono state curate dalla Rover S.r.l., la parte relativa a foto e video è merito del nostro preziosissimo Gianluigi Trapani, la regia mia e di Francesco Manca. Il gruppo napolista sarà presente al gran completo il sabato, dato che molti vengono da fuori e che il giorno dopo il Napoli gioca in casa contro il Catania. Io spero davvero che ci sarete tutti, quelli che possono, almeno. Il mio cuore ci sarà. E pure io, sia il venerdì che il sabato.
Voglio interpretarlo come un segno, raccontare quel piccolo pezzetto di strada verso lo scudetto. Mi piace pensarla come il positivissimo Gallo che ho letto oggi. Cioè: giochiamocela. Loro ci credono. Crediamoci pure noi. Io, si sa, lotto per il secondo posto, ma se ci crede anche Cavani allora può prenderci tutti per mano e portarci in Paradiso, al cospetto del Dio che lo illumina ogni giorno e che ci illumina tante partite. Insomma, in quei due giorni mi sembrerà di aver fatto anch’io la mia parte scaramantica. Comunque sia, mi sarò divertita. Spero vi divertiate anche voi. Forza Napoli. Sempre.
di Ilaria Puglia

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