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Il Villarreal fa muro
Il Napoli non sfonda

Nella notte di Fuorigrotta, sessantamila sugli spalti, più della popolazione di Villarreal e il triplo degli spettatori del “Madrigal”, dove fra sette giorni il Napoli si giocherà la qualificazione, la squadra azzurra resta al palo. Nel primo match dei sedicesimi di Europa League il Villarreal (4-4-2) fa muro, schierando compatte le due linee di difesa e centrocampo a ridosso della propria area, e porta via il pareggio (0-0) che voleva. Ma non avere subito gol (per la settima volta consecutiva al “San Paolo”) lascia al Napoli almeno la metà delle chances di qualificazione (unica squadra italiana nella competizione dopo le eliminazioni di Juve, Samp e Palermo).
La gara paziente, tenace, non brillante, ma continua e sofferta non ha premiato gli azzurri che hanno osato di più. Hanno attaccato di più e hanno avuto tre palle-gol sulle quali è stato prontissimo il portiere Diego Lopez (1,96) a rubare il tempo e il pallone, due volte a Cavani, una volta a Lavezzi. Il Villarreal ha scoccato un solo vero tiro a due minuti dalla fine, ma De Sanctis è stato reattivo e sicuro sulla bordata centrale di Borja Valero.
Resta, nel rammarico per la mancata vittoria, l’ombra del fallo di Borja Valero in area (gomito largo) sul cross di Dossena. Eravamo verso la fine del primo tempo. Il rigore avrebbe dato un’altra piega al match.
Il Napoli ha giocato una partita giudiziosa, senza avventarsi per non scoprirsi. Non ha trovato varchi sulle fasce per i raddoppi degli avversari. E’ stato chiuso sui cross dalla coppia centrale argentina (Gonzalo e Musacchio). Non aveva però nelle gambe la solita velocità. Ha sprecato i calci piazzati. Ha indirizzato fuori bersaglio i tiri della distanza (Campagnaro, Gargano, Lavezzi), estrema risorsa per abbattere il muro spagnolo.
Con Cannavaro squalificato, Cribari ha preso il centro della difesa fra Campagnaro e Aronica. A centrocampo Yebda e Gargano, il primo troppo statico, il secondo generoso ma impreciso. Nella zona cruciale del gioco è mancato chi sapesse cucire la manovra e inventare l’ultimo pallone decisivo. Maggio e Dossena hanno spinto, ma hanno dovuto anche badare agli avversari quando venivano avanti sulle corsie (il terzino Mario Gaspar e Borja Valero a destra, Capdevila e Rossi sulla sinistra). Mascara è stato vivace all’inizio sulla fascia destra. Quando si è accentrato ha perso ritmo e incisività (non ancora inserito nei meccanismi della squadra), però è stato generoso e attento in più di un recupero difensivo.
Mazzarri ha cambiato le carte nella ripresa facendo entrare Hamsik per Mascara (61’) e Pazienza per Yebda (68’). Il centrocampo è cambiato, ma non è migliorato nulla. Hamsik, entrato a freddo, sbagliava quattro lanci.
In avanti Lavezzi partiva da lontano, in dribbling, e non la spuntava sempre. Comunque erano suoi (22’ e 43’) i “tagli” in profondità che mettevano Cavani davanti al portiere. Abile Diego Lopez a inchiodare il pallone sui piedi del Matador, stanco forse Cavani per potere fare meglio. La terza palla-gol capitava a Lavezzi (73’ lancio di Maggio) che, nel contatto volante col portiere spagnolo, si faceva deviare la conclusione in angolo.
Il Villarreal, disponendosi a una partita difensiva, lasciava fuori il più tecnico dei centrocampisti (Cani) per innalzare una barriera di combattenti davanti alla difesa (Borja Valero, Senna, Bruno Soriano e Santi Cazorla). Il vecchio Senna (35 anni), brasiliano, giocava quasi da battitore libero piuttosto che da regista arretrato. Gli spagnoli gelavano la gara tenendo un ritmo basso.
Il Napoli si è trovato un muro davanti. Il Villarreal ha tentato a tratti la sorpresa, soprattutto nel primo tempo, con le energie ancora fresche. Palleggio elegante e prolungato nella sua metà campo (ah, il Barcellona!) per snidare il Napoli e lanciare in gol Nilmar e Rossi. Non stavano bene i due attaccanti e la difesa azzurra non ha avuto problemi (insidioso Nilmar più di Rossi). In qualche occasione, col Villarreal avanti con cinque uomini, difensori e centrocampisti del Napoli sono andati in affanno sugli scambi stretti degli spagnoli al limite dell’area, però senza concedere il tiro agli avversari.
Ancora più guardingo il Villarreal nel secondo tempo quando impiegava un difensore puro, Marchena, per il centrocampista Senna (61’). Il Napoli tentava di avere un uomo in più a costruire gioco (78’ Sosa per Gargano), ma non c’era verso di liberare un azzurro nell’area del Villarreal.
Nel finale, la stanchezza aumentava l’imprecisione dei tocchi napoletani. Il Napoli, però, non si è disunito accettando il pareggio senza avventure. Il Villarreal impiegava l’attaccante argentino Ruben (77’ per Rossi) per avere un uomo fresco negli ultimi assalti. Aronica, nei minuti di recupero, incorreva nella seconda ammonizione e veniva espulso.
A Villarreal, gli spagnoli dovranno pur attaccare e il Napoli avrà più campo per andare a bersaglio. Un pareggio con gol qualificherebbe gli azzurri. Intanto, i tedeschi del Bayer Leverkusen, che hanno stravinto in Ucraina contro il Metalist (4-0), sono già pronti alla sfida con la vincente di Napoli-Villarreal.

MIMMO CARRATELLI

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