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Il Napoli più di così non può fare. Ora ci sono cinque nodi da sciogliere

Qui ci dobbiamo intendere. Siamo tutti convinti che il Napoli stia disputando un grandissimo campionato. Conseguendo risultati che vanno ben al di là di ogni aspettativa. Ed esprimendo il più bel gioco del torneo. Di chi è il merito? Se si pensa al tasso tecnico medio (cioè somma del valore tecnico degli undici titolari diviso per undici!) la risposta è banale. Il merito è di Mazzarri e del suo  staff. Che hanno messo su una compagine molto ben preparata dal punto di vista atletico. Dal punto di vista tattico. Dal punto di vista delle motivazioni. E il discorso potrebbe essere chiuso qui. Una volta dato a Cesare quel che è di Cesare è ammesso andare un po’ oltre? Senza essere accusati di disfattismo, pessimismo e quant’altro? Anche solo per il puro e semplice gusto di ragionare?Maurizio de Giovanni lo ha fatto mirabilmente sul Napolista. Mi cimento anche io.
Intanto in un campionato così mediocre trovarsi lassù e rinunciare anche solo a provarci mi sembra un errore blu. Ma la società ha deciso così. Rinunciando di fatto ad acquisire prime scelte a gennaio. Non la critico perché la sana amministrazione è un principio irrinunciabile. Allora, però, ritengo archiviato questo torneo. Grato al toscanaccio e ai suoi cagnacci per quanto mi hanno fatto divertire. Per i miracoli che hanno compiuto. Confesso che per me tutti i piazzamenti dopo il primo (e tolti gli ultimi) sono uguali. Un posto in coppa non resta nella memoria di nessuno. Certo non resta nella mia. Che figlio di una grande capitale ho il diritto di puntare sempre al massimo. E di considerare il massimo come l’unico risultato che lo appaghi completamente.
Quindi faccio un triplo salto mortale e vado al prossimo campionato. Quale è il programma a farsi?
Intanto smettiamola con la favoletta della squadra giovane. Che deve maturare. Fate la media (somma delle età dei calciatori in rosa diviso il numero dei calciatori!). Troverete come risultato circa 29. Altro che gioventù.
Che voglio dire con ciò? Semplicemente che questa squadra così come è il massimo lo ha già dato e di più non può dare. Inutile attendere che maturi. E’ già matura oltre misura. E sa bene che, date le sue doti tecniche, o corrono tutti a mille o perde.
Quali i problemi più urgenti su cui intervenire l’anno prossimo?
Li elenco come li vedo. Anche se mi rendo conto che migliorare una squadra da secondo posto può essere più difficile che rifarla da zero.
1)   La difesa ha bisogno di due grandi innesti.
2)   Il Gargano di quest’anno è inguardabile. Non canta e non porta la croce. Che farne?
3)    La qualità complessiva del centrocampo è troppo modesta. Si può giocare senza regista come piace a Mazzarri. Ma esistono tenaci corridori in giro che sanno anche dare palla. Calciare in porta da fuori area. Vincere un dribbling ogni tanto.
4) Hamsik. Quivi sospiri, pianti e alti guai. Così è un lusso difficile da reggere. Non è un centrocampista alla Falcao. Almeno non lo è ancora. Potrà esserlo mai? Non è un incontrista. Non è un esterno. Eppure ha doti tecniche e di tempismo straordinarie. Allora che cosa è? Secondo me un attaccante: un vero e proprio attaccante da 15-18 goal all’anno. Nella struttura fisica mi ricorda Sandro Mazzola. O si costruisce una squadra con schemi che portino a rete alternativamente lui e Cavani o è uno spreco. A volte un peso. Il tecnico dica che cosa vuol farne.
5) Lavezzi. E’ l’anima di questa squadra senza essere un fuoriclasse. L’unico in grado di capovolgere il gioco. Ma se Mazzarri dovesse scegliere di puntare su Hamsik attaccante puro per lui ci sarebbe ancora spazio negli schemi del Napoli?

Guido Trombetti

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