ilNapolista

Se Santacroce parte, diamolo solo in prestito

Si ricomincia. E’ partita la giostra. Il calciomercato apre i battenti per la sessione invernale e la ridda di nomi ed indiscrezioni sugli acquisti del Napoli è già cominciata. “Sapientoni” di ogni tipo si lanciano nelle analisi più disparate per tentare di convincerci di cosa il Napoli ha davvero bisogno. Sul web o nei bar, poco conta. Siamo un paese di santi, navigatori, poeti e… esperti di calcio a 360 gradi. Da pagellisti ad allenatori, ogni circostanza è la migliore per dimostrare le proprie competenze calcistiche. E non può mancare il mercato, ovviamente. Colgo l’occasione per chiedere al direttore di reintegrare per questo mese la rubrica di Marino sull’elenco dei nomi affiancati al Napoli durante le parentesi di calciomercato. Per poi trarre le conclusioni il 31 gennaio. E così, in ogni luogo, non si parla d’altro.
“Il Presidente ha detto che farà tre acquisti”, asserisce con sicurezza il tassista. Ma non sappiamo quando. “Dottò, Inler è robba bona”, reclama il salumiere con la stessa certezza con la quale ti propone il migliore San Daniele. “Ancora cu ‘stu Fred Bongusto”, sbotta sulla panchina il pensionato col suo Corriere. “Ma c’amma fa cu ‘stu Karjia?”, è arrivata a dire persino la portinaia…
E non vi nascondo che ci ho provato anche io. Mi sono lanciato in una proposta da talent scout, alla ricerca di un’operazione anonima per dimostrare di capirne qualcosa. “Se fossi in Bigon, manderei Vitale a farsi le ossa e prenderei Llama del Catania come vice Dossena”. Ho rischiato il linciaggio.
Anche questo è il bello del calcio e della passione che anima noi tifosi del Napoli. La stessa con la quale ci stiamo avvicinando al doppio appuntamento contro Napoli e Juve, come testimoniano alcuni pezzi in questo blog.
Tra le voci ricorrenti nelle ultime ore, i siti di calciomercato rilanciano con insistenza l’ipotesi di una cessione a titolo definitivo di Santacroce, piuttosto che di un prestito. Tra mille contestazioni, sono stato un difensore della linea finora perseguita dal presidente e Bigon. Ciononostante, ho serie perplessità sulla bontà di questa scelta. E’ indubbio che in questi tre anni a Napoli Fabiano ha disatteso le aspettative sul suo conto. Tuttavia, per la filosofia che anima la dirigenza azzurra, disfarsi completamente di un giovane calciatore, in un reparto dove campioni non se ne vedono, potrebbe risultare un azzardo. Considerata l’affidabilità di Campagnaro e Cannavaro, in attesa di conoscere le doti di Fernandez, ci restano nel reparto arretrato soltanto gli irriducibili Aronica e Grava, dai quali non potremo pretendere anche il prossimo anno più di quello che in questi anni hanno già dato. Discorso a parte merita Cribari.
Dato lo stato dell’arte, condivido la scelta di consentire a Santacroce di giocarsi le carte da titolare in un’altra squadra di A, tuttavia opterei per il prestito, per poi valutare a fine campionato il suo futuro. Campioni in giro non se ne vedono. A parte Ranocchia, che fu un errore allora non prendere dall’Arezzo, nessun difensore centrale giovane ha tali credenziali da garantire un rendimento sicuramente migliore. A meno di clamorosi innesti, quale l’ipotesi Criscito, non dispererei e darei a Fabiano un’altra chance per dimostrare il suo valore. Sei mesi non costano nulla.
di Michele Affinito

ilnapolista © riproduzione riservata