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Napoli a centrocampo
in costante inferiorità

Alla Scala del calcio, i tre tenori azzurri restano dietro le quinte e il Napoli regala a Leonardo un felice debutto sulla panchina dell’Inter (3-1). Il Napoli tiene bene il campo nel primo tempo, nonostante la partenza ad handicap (fulmineo gol di Thiago Motta). Agguanta il pari, va di nuovo sotto, ma non molla il match. Il Napoli scompare nel secondo tempo dopo il terzo gol interista. La terza sconfitta esterna costa al Napoli il secondo posto. Ora gli azzurri sono alle spalle di Milan e Lazio.La partita si è decisa a centrocampo dove il Napoli è stato in costante inferiorità numerica. Se Pazienza era su Stankovic e Gargano pressava su Zanetti, nessuno andava a disturbare Cambiasso e Thiago Motta. Non è stato un caso che proprio i due centrocampisti nerazzurri siano andati in gol. Doppietta di Thiago Motta e gol di Cambiasso. Nessuna contromisura dalla panchina napoletana.
Cominciava bene Hamsik, ma poi calava. A Lavezzi non riusciva una sola partenza bruciante. Cavanni era perso fra i centrali interisti. Buona la spinta iniziale di Maggio, poi anche l’esterno destro azzurro rientrava nei ranghi.
Nella grigia partita napoletana, si sono salvati Cannavaro e Campagnaro. Non sempre impeccabile Aronica. In ombra Dossena. Incolpevole De Sanctis sui tre gol. L’Inter del nuovo corso ha acquistato tranquillità e piacere del gioco. C’è feeling col nuovo allenatore. Dimenticato Benitez. La squadra non è ancora irresistibile (Milito ancora in forma mediocre), ma le è bastato un minimo di personalità e la superiorità dei singoli per battere il Napoli.
Il successo nerazzurro ha onorato le cinque coppe vinte quest’anno dall’Inter esposte a San Siro prima della partita. Il Napoli ha onorato poco il secondo posto e, nel rispetto della tradizione negativa, ci ha rimesso una ennesima partita a San Siro. Falciata la formazione azzurra dopo tre vittorie consecutive.
Nel secondo tempo in tono minore e con l’Inter padrona del campo e del risultato, non c’erano speranze di un ennesimo miracolo della zona-Mazzarri. D’altra parte gli impieghi di Yebda (58’ per Gargano), Zuniga (65’ per Dossena) e Sosa (76’ per Pazienza) non autorizzavano illusioni. Troppo lezioso Sosa, lento Yebda, fuori ruolo Zuniga. E dai tre tenori (Hamsik, Lavezzi, Cavani) nessun acuto.
Il match si è messo subito bene per l’Inter aggressiva in partenza e in gol con Thiago Motta (3’). Una conclusione da centravanti dopo una combinazione Pandev-Stankovic. Colpito a freddo, il Napoli sapeva reagire raggiungendo il pari. Corner di Lavezzi e colpo di testa basso e vincente di Pazienza nell’area piccola (25’). Poteva andare in vantaggio il Napoli, ma Maggio concludeva a lato il diagonale mirato sul secondo palo (33’). Sbagliava una palla-gol anche Milito (35’). Poi l’Inter colpiva ancora. Sul cross di Maicon, impeccabile l’inserimento di testa di Cambiasso (37’).
L’Inter cominciava a prendere il sopravvento anche sulla fascia destra con Maicon che spingeva saltando Dossena. Più cauto Chivu, sull’altro lato, per la posizione avanzata di Maggio. Ma era a centrocampo che il Napoli perdeva il confronto. Su Cambiasso e Thiago Motta, né Hamsik né Lavezzi e Cavani facevano filtro. Gli esterni azzurri restavano larghi, recuperando in difesa solo sulle fasce, senza contribuire a rendere più affollata la zona centrale dove l’Inter spadroneggiava.
Il terzo gol dell’Inter (55’ ancora Thiago Motta, di testa, sul corner di Stankovic) spegneva totalmente il Napoli. Gli azzurri non erano stati pericolosi nel primo tempo giocato dignitosamente, non arrivavano mai a impegnare Castellazzi nella ripresa. Imprecisioni ed errori, lentezza della manovra con Yebda e Sosa in campo, finalizzazioni sbagliate. Il Napoli giocava senza costrutto con l’Inter che, appagata, gli consentiva di manovrare, ma lontano dall’area di Castellazzi.
Mancavano all’Inter Eto’o, Snejider e Julio Cesar. Il Napoli recuperava i famosi “titolarissimi” ricomponendo la difesa standard, riavendo Pazienza a centrocampo e Lavezzi in avanti. L’Inter è stata poco fisica, ma molto attenta, più compatta del Napoli, con la difesa a quattro dalla quale Maicon si sganciava solo a tratti. A infoltire il centrocampo nerazzurro contribuivano i rientri di Pandev e Milito. Non succedeva la stessa cosa nel Napoli. Gli attaccanti azzurri disturbavano i difensori dell’Inter sull’avvio della manovra, ma erano assenti a centrocampo (qualche rientro di Cavani in difesa). A metà ripresa Hamsik arretrava nel settore in cui il Napoli era in difficoltà, ma senza risultati apprezzabili.
L’Inter ha giocato con maggiore sicurezza. De Sanctis si è arreso dopo 303 minuti di imbattibilità. Il Napoli non ha mai sfoderato ripartenze fulminanti. Gli spunti di Lavezzi non avevano esito. Bloccato il Pocho sul secondo dribbling. Sui palloni lunghi la sua velocità è stata sempre contrastata efficacemente. A Cavani non arrivava un solo pallone utile. In complesso, una prova deludente degli azzurri chiamati all’esame di laurea a San Siro.
Domenica sera al “San Paolo” arriva la Juventus bastonata sul suo campo dal Parma. Giocherà senza Quagliarella. Al Napoli tocca riprendere la corsa che l’Inter ha interrotto senza troppa fatica.

Mimmo Carratelli

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