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Tranquilli, vi salverò dalle pagelle di Max

Dormire poco ha un vantaggio. Hai più tempo per lavorare. Per leggere … E per scrivere su il Napolista.
Solo che ho difficoltà a trovare l’attacco per il mio pezzo.
Proviamo.
Tra poco è Natale. Ed a Natale tutti devono essere più buoni. Meno aggressivi e meno permalosi…
Non va.
Attacco melenso e banale.
Riproviamo.
Leonardo Sciascia disse (più o meno) “… un uomo vivo ha diritto alla contraddizione. Mi piacerebbe anzi che l’epigrafe sulla mia vita fosse semplicemente questa: Contraddisse e si contraddisse”.
Nemmeno funziona. Sa di saccenteria.
Mi è venuta un’altra idea. Parto da una frase di Gabriel García Márquez (Cent’anni di solitudine?)
Non immaginava che era più facile cominciare una guerra che finirla. Peggio di peggio. E, poi scomodare un grande della letteratura, per una questione tra pallonari. Siamo seri!
Forse ho trovato. Vengo subito al nocciolo del problema. Senza attacco ad effetto E senza preamboli. Racconto semplicemente la verità. Max Gallo ieri sera a cena mi ha fatto una minaccia terribile. Tra un risotto e due alicelle fritte. Tra una citazione di Longanesi ed una rapida analisi della situazione politica. Se tu rinunci da ora in poi farò io la pagella. E il primo voto sarà sempre uno zero per te!
Capirete bene che allo zero di Max potrei francamente sopravvivere, ma alle sue pagelle … no … proprio non reggerei.
La coscienza mi rimorde. Sento sul mio capo il peso di una responsabilità terrificante. Ve lo immaginate il popolo dei napolisti? Vedersi infliggere le pagelle di Max? Con il Pocho sempre maltrattato. E la lacrimuccia fissa per il Quaglia che fu.
E va bè! Che vuò fa! Vuol dire che mi devo sacrificare. Per la salute mentale di tutti i napolisti. La pagella la farò ancora io.
Guido Trombetti

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