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Samp e Juve a casa
E c’è chi è contento

Per un volta, con mio medesimo stupore, ho condiviso l’analisi di un articolo del Giornale di Feltri. Della pagina sportiva, certo, ma la fonte è pur sempre il Giornale. Si tratta del pezzo di Franco Ordine comparso sul numero di ieri (“L’Italia rischia di sparire dall’altra Europa”), nel quale si ripropongono un po’ le considerazioni di Max sull’avventura europea del Napoli estendendole all’intero quadro delle italiane.
Allora si attacca. “In Europa league il cammino è meno esaltante (rispetto alle tre della champions), anzi in verità deprimente – si legge – perché rischiano tutte di uscire al primo turno”. Vero. E il dato si legge inevitabilmente in continuità con una tradizione recente poco lusinghiera, che nell’ultimo decennio, a parte una Fiorentina semifinalista, non ha mai visto gli italici clubs rifulgere in questa competizione. E così Ordine si interroga e ci interroga sulla “spiegazione (che) a questo deficit deve pur esserci perché niente può accadere nel calcio moderno per semplice caso, specie se il flop è diventato costante”.
Accantonata la spiegazione (“ridicola”) che il problema stia nelle partite al giovedì (“come se gli inglesi e gli spagnoli giocassero su un altro pianeta o con un altro calendario”), arriva a toccare quella che anche per me è la questione fondamentale: le squadre medio alte italiane sono semplicemente più scarse delle omologhe europee. Una delle principali spie, aggiuno io, del vacillante stato di salute del calcio nostrano in genere.
Gli italiani, sentenzia Ordine, “non hanno il coraggio di confessare il triste e malinconico inganno: in campionato si scannano per avere il posto in coppa e così soddisfare le aspettative dei tifosi” ma poi “non hanno la forza economica di predisporre una rosa adeguata a sostenere il duplice impegno”.
Sacrosanta verità. Sono giunto quasi alla fine dell’articolo e mi viene voglia di scrivere una mail all’autore per dirgli: guarda, Franco, che il problema è più vasto. Combiniamo poco anche in Champions: la Samp non ha superato i preliminari, ma credi che Napoli o Palermo avrebbero fatto di meglio?
Poi giungono le ultime parole. “Guardate Juve, Napoli e Palermo e poi tirate le somme”. La mia empatia si spegne un po’. Rileggo l’intero articolo sotto luce diversa. Perché mi viene il sospetto che il buon Ordine, che presumibilmente sarà milanista (o giù di lì), stia approfittando della disanima del calcio italiano per gufare. E gufare da rossonero anche leghista: ha colpito la Juve, rivale di sempre, e le due meridionali. Perché nelle ultime battute non ha citato la Samp, che alla prova dei fatti si è presa due pallette in casa?
Nel frattempo, proprio Juve e Samp sono già uscite. Noi giochiamo stasera, insieme ai compaesani regnicoli di Palermo. Adesso spero proprio che i lettori del Giornale, vista la nostra partita, non tirino le somme suggerite da Ordine.
Roberto Procaccini

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