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Ecco il Napoli senza pretendere la luna

Sul Napoli bisogna intendersi e, come dice saggiamente Mazzarri, non pretendere la luna. Il presidente De Laurentiis ha detto che questo Napoli può oscillare dal quarto al settimo posto, dipende anche dagli avversari. Quelli più titolati, in ritardo, si vanno riprendendo e recuperano posizioni. Il Napoli dovrà fare i conti con una concorrenza per l’alta classifica che sta recuperando i suoi valori.
Le sconfitte sui campi di Lazio e Udinese, interrompendo la felice serie esterna, hanno raffreddato gli entusiasmi. Ma ci saranno pure partite in cui gli avversari sono superiori, magari solo in quel match non in assoluto, e ci sta perdere. O vogliamo vincere tutte le partite? Il difetto sta nel ritenere che, se il Napoli non vince, la colpa è tutta della squadra azzurra. Sfugge che l’avversario era in migliori condizioni e ha vinto per qualità proprie prima che per i difetti del Napoli. Altrimenti si dovrebbe dire che anche le partite vinte dal Napoli sono state perse soprattutto dagli avversari. Così si azzerano i meriti e non è un discorso logico. Le partite si possono pure sbagliare e aiutare con i propri errori gli avversari a vincerle. Ma così va il gioco del calcio in cui non sempre due più due fanno quattro. Se non fosse così, tutto sarebbe scontato e non ci sarebbero le scommesse e finirebbe il bello del calcio.
Il Napoli ha i maggiori protagonisti individuali in attacco. Cavani, Hamsik e Lavezzi hanno segnato più di ogni altro terzetto offensivo, più di Ibrahimovic, Pato e Robinho, più di Pastore, Ilicic e Pinilla, più di Borriello, Vucinic e Totti, più di Eto’o, Milito e ora Stankovic, più di Floccari, Mauri ed Hernanes. Il trio azzurro ha segnato 19 dei 23 gol complessivi del Napoli, una percentuale di realizzazioni che nessun altro terzetto offensivo può vantare. In questa valutazione va però tenuto conto che i tre “tenori” del Napoli hanno giocato sempre, mentre i . baritoni avversari sono rimasti spesso appiedati da infortuni.
La forza realizzatrice dei tre “tenori” è anche il limite del Napoli. Se non segnano quei tre, l’obiettivo del gol si riduce fortemente. Delle squadre di testa, il Napoli ha 5 giocatori che sono andati a segno. Juventus, Lazio e Palermo ne hanno 9, il Milan 8, l’Inter 7. Non c’è solo il numero maggiore di giocatori andati in gol nelle altre squadre, ma c’è anche la qualità di centrocampisti e difensori di queste squadre che sono capaci di segnare. E queste squadre hanno tiratori scelti e abili sui calci piazzati che il Napoli non ha.
In questo senso, il Napoli ha dei limiti ben precisi rispetto alla concorrenza dell’alta classifica, neanche bilanciata dalla impermeabilità della difesa. Quella azzurra è la quinta difesa del lotto delle prime sette formazioni (hanno incassato più gol solo il Palermo e la Roma). Questo vuol dire che il Napoli non ha ancora un equilibrio e una compattezza di squadra superiore. Se, poi, passiamo al confronto dei reparti di centrocampo, dove nasce il gioco e il filtro all’offensiva avversaria, il Napoli non ha l’eguale assortimento delle altre squadre dell’alta classifica. E allora applaudiamo a questo Napoli che spesso ci entusiasma e ci fa divertire e in altre occasione deve subire la superiorità degli avversari. Senza pretendere la luna e farci il sangue amaro ed esaltandoci come nella folle serata di Utrecht.
Mimmo Carratelli

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