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Da Denis a Di Natale
la trappola di Udine

Dei napoletani e degli ex giocatori azzurri è meglio non fidarsi. Soprattutto a Udine, dove il Napoli di Mazzarri il 7 febbraio scorso venne travolto, anche grazie all’indiretto intervento dell’arbitro Damato, che costrinse gli azzurri a giocare in dieci sull’1-1 per l’ingiusta espulsione di Maggio (aveva subito, e non commesso, un fallo): al Friuli finì 3-1, tripletta di Totò Di Natale, il bomber che l’ex direttore generale Marino aveva tentato di portare con Quagliarella a Napoli, trovando una forte resistenza da parte della moglie dell’attaccante. Che nella scorsa estate ha preferito il bianconero dell’Udinese a quello più affascinante della Juve, dove è arrivato lo stabiese Fabio in un curioso intreccio di maglie e amicizie. Domenica ci saranno i napoletani Di Natale e Floro Flores e due ex: Domizzi, difensore azzurro fino al primo campionato in serie A (mai sufficientemente chiarite le ragioni della partenza di un centrale affidabile ed efficace rigorista), e Denis, l’attaccante che dopo due stagioni part-time è stato trasferito in comproprietà per 2,5 milioni. Per chiudere l’elenco, il secondo portiere è l’ebolitano Belardi, titolare nei primi mesi della gestione De Laurentiis in serie C1. Utilizzato per una manciata di minuti anche a causa di precedenti problemi fisici, Denis si augura di poter ricevere una chance da titolare contro la sua prima squadra italiana, quella che ha profondamente amato. Con il Napoli 13 gol in 63 partite di campionato, mai un dissenso per le scelte di Reja, Donadoni e Mazzarri, massimo rispetto per i compagni e tanto affetto per tifosi e compagni. Il Tanque è stato il pupillo di De Laurentiis, che nell’estate 2009 gli suggerì una rigorosa dieta per tenersi in forma. Ma non bastò per conquistare il posto da titolare.
Francesco De Luca (da Il Mattino)

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