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De Sanctis: Noi forti
Ma attenti alla Roma

“Adesso la classifica ci sorride, dobbiamo fare in modo che sia così anche al termine della stagione. Per ora è un campionato particolare, c’è tanta incertezza e noi dobbiamo essere bravi ad essere protagonisti”. Parola di Morgan De Sanctis intervenuto a Radio Marte Non voglio spegnere l’entusiasmo della città, ma è vero quello che dice De Laurentiis. Realisticamente possiamo stare a ridosso delle grandi. La Roma è più forte della Juve e ha un organico al pari di Inter e Juve. Adesso stiamo facendo qualcosa che va al di là delle nostre possibilità, questo non vuol dire che non lotteremo per restare in alto. Lo stesso discorso vale per l’Europa League: ci servono due vittorie per passare il turno e noi ci proveremo. Abbiamo fatto tanti sacrifici per disputare questa competizione e non vogliamo lasciarla”.
De Sanctis è ottimista: “I presupposti per fare bene ci sono tutti, avevamo già dimostrato i nostri valori agonistici e morali lo scorso anno. Non abbiamo mai mollato dal punto di vista del carattere. E poi ci sono giocatori forti in tutti i reparti, abbiamo un grande attacco. Faremo molti più gol dell’anno scorso, è fondamentale – ovviamente – l’equilibrio”. Il Napoli, insomma, incute rispetto: “Ce ne stiamo accorgendo, il discorso vale soprattutto al San Paolo, le squadre vengono a difendersi. In trasferta ci lasciano gli spazi e i risultati certificano questo andamento. Noi dobbiamo continuare così e migliorare il nostro rendimento in casa e giocare da grande squadra gestendo i ritmi della partita. E’ il salto di qualità che ci manca”. La vittoria di Cagliari è memorabile: “Non ho mai vinto una gara così, negli ultimi minuti abbiamo sempre fatto qualcosa d’importante. Ricordo belle rimonte”. De Sanctis è uno dei protagonisti. Il rendimento del portiere è molto alto: “Conta l’unità d’intenti e nel nostro spogliatoio c’è. Le soddisfazioni personali vengono dopo”.
Forse l’unico cruccio è la nazionale: “Ho fatto 50 convocazioni, ma ho giocato poco. Sono sempre stato considerato un portiere valido che però sapeva stare al suo posto. Continuo ad avere questo profilo. So che lo staff di Prandelli mi tiene in considerazione, ma ci sono giovani come Sirigu, Viviano, Mirante e Curci, poi tra due mesi rientrerà Buffon. Non è una questione anagrafica, ma di prospettiva”.
Domenica c’è la Lazio: “Andiamo ad affrontare una squadra forte. La loro classifica non è una casualità, mi ha sorpreso la sconfitta di Cesena, ma questo rientra nell’equilibrio del nostro campionato. Sono compatti in tutti i reparti. In difesa Dias è impressionante. Hanno pure il vantaggio di non parteciperare alle Coppe e in attacco sono temibili. Bisognerà disputare una prestazione tosta, lo garantisco al 100%. Venderemo cara la pelle. Siamo forti e dobbiamo essere il fiore all’occhiello di questa città”. De Sanctis è legatissimo a Napoli e aveva ‘profetizzato’ un suo arrivo in azzurro già nel 2005: “Ricordo benissimo quell’intervista al Tg5 con Giacomo Crosa. L’Udinese era protagonista e io venni convocato per la prima volta in nazionale. Sono abruzzese e quando ero ragazzino mi piaceva tanto Maradona. Ho sempre considerato Napoli un punto di arrivo”. Più della Juve: “Nel 1997 ho ricevuto i complimenti dell’avvocato Agnelli nella consueta amichevole di Villar Perosa. E’ stato il punto più alto della mia esperienza in bianconero”. Chiusura con una curiosità, ovvero il suo rapporto con dialetto napoletano: “Qualcosa capisco. I tifosi mi chiedono soprattutto dell’errore di Bucarest, questo è il sintomo che la piazza è unica”.

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