“Cavani, secondo me, è un terzino molto fortunato”. Ma come?! Uno che negli ultimi mesi ha la media di un goal a partita?! “Appunto. Aspetto che passi questo periodo e torni il giocatore generoso ma mediocre quale è”.
E’ divertente poter ascoltare la voce di un tifoso rosa-nero che ancora non si capacita della stagione straordinaria che sta vivendo Edinson Cavani. Ruggero non ci crede che il “Marziano” che sta incantando sotto il Vesuvio è lo stesso che si è fatto la fama di corridore senza perizia nella Conca d’Oro. Ruggero ostenta sufficienza. “Cavani è un buon giocatore, non è un campione”. E parla di un presunto affare fatto da Zamparini al momento della cessione “perché a luglio 17 milioni non li valeva. Un po’ come il pacco che vi rifilammo con Rinaudo a 7 milioni”. Che paragoni!
D’altronde dalle parti della Favorita la sensibilità sul tema è alta: rosicano, c’è poco da dire, nel vedere un loro ex che fa grandi cose con la maglia di una squadra che considerano pari livello, se non inferiore. Provano la stessa freva che sentiremmo noi se Quagliarella trascinasse la Juventus verso grandi traguardi a suon di goal e belle prestazioni. Con la differenza che il ripudiato Masaniello sotto la Mole non sta combinando niente di eccezionale, e con i bianco-neri in classifica continuiamo a scusarci delle spalle. Mentre noi, sulle spalle del Matador, ci stiamo togliendo belle soddisfazioni.
“Giocare più vicino alla porta lo aiuta. Da noi doveva coprire le spalle a Miccoli” considera Ruggero interrogato sull’opportunità di schierare Cavani prima punta. “Ma rimane che è un egoista innamorato del pallone, non la passa mai. Magari di tanto in tanto indovina l’euogoal, ma sotto porta non è preciso”. 13 marcature in altrettante prestazioni non ti dicono nulla? “E’ un momento. L’uruguaiano più forte della serie A è Hernandez, aspetto che si sblocchi lui”.
Perché tra le centinaia di migliaia di supporter rosa-nero sentiamo proprio Ruggero? Perché è un palermitano trapiantato a Napoli: nato a Palermo da madre pantesca che lo ha chiamato così in onore del gran re normanno che unificò per primo il regno di Sicilia, vive all’ombra del Vesuvio da quando ha 12 anni senza aver mai perso identità sicula e fede rosa-nero. Perché è un mio caro amico. Perché lo metto in croce dai tempi di La Grotteria e la scalata degli aquilotti siciliano dalla C1 alla B. E perché è dalla metà di luglio che lo stuzzico sul passaggio di Cavani in maglia azzurra, quindi è per me arrivato il momento di raccogliere i frutti.
Ma ci sarà qualcosa che ti dà fastidio di questo exploit di Cavani!? “Sì. Che lo abbia fatto al Napoli. Mi aspettavo che andasse via da Palermo per un grande club, invece… “. Invece cosa? “Niente. Ma non crogiolatevi, tanto Edinson è come Ibra: ora giura amore al Napoli, ma nel giro di due o tre anni giocherà davvero in un grande club”.
Ruggero fa insinuazioni, ma io lo incalzo. Quanto ci ha perso il Palermo nel cederlo, a una diretta concorrente per di più? “Mah. A me sembra più grave l’aver perso Kjaer”. Che cosa diresti a Cavani, allora? “Di rispettare il club in cui ha giocato quattro anni. Se è diventato qualcuno lo deve a noi. Anzi, lo avverto”. Che fai, minacci? “No, ma dico soltanto che, se gli capita di segnare al Palermo, stia ben attento a non esultare”.
L’intervista, o meglio la chiacchierata, è un tira e molla vano: Ruggero non dirà nulla di buono a proposito di Cavani, così come non ne riconoscerà i meriti. Si sa, il tifoso difficilmente sa essere obbiettivo.
Poi, en passant, una rivelazione. Secondo te quanti goal farà? “Venti”. In tutto? “No, in campionato. Poi tra coppa Italia e Europa league credo ne possa fare altri ancora”.
Minchia! è il caso di dire. E meno male che uno da più di venti goal a stagione non è un campione. Rugge’, ma vuoi vedere che anche il Milito della passata stagione era scarso?!
Roberto Procaccini
Guardate quanto rosicano a Palermo per Cavani
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