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Buon compleanno Careca, re della MaGiCa

Buon compleanno Careca. Chissà come preferisce festeggiare i cinquant’ anni, oggi, il signor Antonio De Oliveira Filho, che a ventisette anni, da centravanti del San Paolo, decise di fare le valigie e di venire a Napoli. Era l’estate del 1987. Il club brasilano per convincerlo a non andare via gli donò anche una mucca ed un cavallo da corsa della migliore razza sudamericana, la “Mancalarga”. Un affare che Ferlaino e i suoi manager conclusero con una mossa a sorpresa, una scrittura privata che cosentì al bomber della nazionale gialloverde di trasferirsi a Napoli per “appena” quattro miliardi e mezzo delle vecchie lire. Uno dei più grandi affari dell’ingegnere-presidente. A Napoli passa sei stagioni (con 73 gol). Aiuta a vincere uno scudetto e la coppa Uefa.
Probabilmente Careca, nella folta colonia dei sudamericani arrivati a giocare nel nostro Paese, è stato secondo solo a Falcao, forse il meno brasiliano di tutti, uno svizzero per come faceva funzionare la squadra.
Con Giordano e Maradona formò uno dei più forti incredibili attachi del Napoli. Durò solo un anno, perché Giordano alla fine della stagione 1987/88 andò via. Epurato.
Ma quanta allegria, quanta pura gioia del gioco e della bellezza. Buono in tutti i fondamentali, aveva la specialità del tiro in corsa: sempre in diagonale. Quanti gol di destro, sinistro, testa, al volo, in rovesciata, di controbalzo, quante punizioni. Perché Antonio Careca era tutto, era un po’ Van Basten e un po’ Altafini, cominciava l’azione e la chiudeva, chiamava il triangolo e lo serrava, raccoglieva un tocco, un rimbalzo. Auguri. Magari intonando quel coro: “o’ carè carè care tira la bomba tira la bomba”
Pino Taormina (da il mattino.it)

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