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Insigne stella
del nostro vivaio

Il calendario c’è, il ritiro a Folgaria è finito, Mazzarri sceglie le ultime opzioni di gioco, tra non molto tornerà la febbre del campionato. La tifoseria, in progressiva fibrillazione, aspetta  i nuovi arrivati – Cavani e Lucarelli – e gli atleti confermati o ritornati, da Lavezzi a Quagliarella, da Hamsik a Maggio, da Pazienza a Blasi, fino a Cannavaro ancora azzurro. Campagna acquisti difficile e segnata da giri vorticosi di milioni: il calcio d’estate mostra il profilo mercantile e chi non ha piccioli non ha orizzonti. In questa sospensione di tempo –  acquisti e cessioni ormai stabiliti, attesa dei fischi (arbitrali) d’inizio – il pensiero va a un settore calcistico che dovrebbe avere una sistemazione molto più centrale nell’assetto delle società di foot-ball: il comparto dedicato ai giovani, alle promesse che potrebbero sbocciare, offrendo campioni nuovi in cambio di spese minime. Giocatori cresciuti in casa, calcisticamente nati fuori dal carosello dei danari a profusione. Una pianta che a Napoli, lungo il tempo, ha pure prodotto germogli importanti. Negli almanacchi, e nelle memorie, restano i ricordi del biondo Postiglione, anni ’50, attaccante di buona presenza. O di Gianni Improta, mezz’ala dall’aspetto english, visione di gioco e tocco elegante. Poi spuntò l’astro del terzino Dolo Mistone, allievo dell’allenatore talent-scout Lambiase: tanti campionati a presidiare con successo l’area di rigore. Più tardi fu la volta di due ragazzi che divennero parte della storia azzurra: Juliano e Montefusco, volontà e qualità. Vivaio ma non solo. Anche occhi puntati sulle realtà calcistiche minori ma geograficamente vicine. Dal Sorrento arrivò Beppe Bruscolotti, il mitico difensore di ferro. Ed è vivo il ricordo di Sandro Abbondanza, tessitore di centrocampo. O, più avanti, di Costanzo Celestini, prezioso coautore dello scudetto numero uno. E il difensore Marino, l’ala sinistra Braca, arrivato da Cava de’ Tirreni per affossare,insieme al grande Sivori, <!–ml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags"–>la Roma all’Olimpico con un gol da antologia. E il portiere Coppola, destino da bravo emigrante. E altri ancora andrebbero ricordati, la lista c’è. Antonio Capone era a suo agio in area, da centravanti o da ala. Gaetano Musella percorreva le vie del centrocampo. Gennaro Rambone univa fuoco e saggezza. E un riflettore si accende su Ferrara e Cannavaro, destinati ai podi più alti. Quella rete segnata giorni fa in precampionato dal giovane attaccante Insigne ha risvegliato la voglia di vivaio. Un vivaio strutturato ed efficace. Un tema opportuno, e utile, per il carnet del presidente De Laurentiis.
Mimmo Liguoro

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