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Aggrappiamoci all’82
ma Lippi è insopportabile

Per non avvilirci pensiamo al 1982. La situazione è la stessa. E poi vincemmo il mondiale. Quindi niente de profundis ma solo ragionamenti. Coscienti che i ragionamenti nel calcio valgono quasi nulla. Che servono più che altro a riempire il tempo che separa due partite. Ed anche consapevoli che i mondiali vedono alla fine sempre protagoniste le squadre che entrano in forma tardi. E quindi partono male.  Pagato il prezzo dovuto alla prudenza parliamo della squadra azzurra così come oggi si presenta. Lippi è un grande tecnico. Ha vinto un mondiale. Una coppa dei Campioni. Tanti titoli in campionato. Il suo valore quindi non si discute. La mia impressione, però, è che proprio le tante vittorie lo abbiano peggiorato. Reso supponente. Indisponibile al dialogo. Alla autocritica. Chiuso in una specie di auto glorificazione. Certo. Oggi come oggi nulla può fare di più. Con gli uomini che ha scelto di portare in Sud Africa.
Ma perché ha scelto proprio questi uomini ? Intanto molte vecchie glorie ( Cannavaro, Iaquinta, Gattuso,Camoranesi…) alcune delle quali (Camoranesi) più dannoso che inutile. Lo stesso errore fecero Valcareggi nel 1972 e Bearzot nel 1986. Con un epilogo inglorioso. E poi alcune inspiegabili fissazioni. Cito un modestissimo Marchisio per tutti.
E la qualità dov’è? Perché Cassano è rimasto a casa?  Davvero il motivo, come dice radio-inciucio, è che un certo giorno litigò con suo figlio? Ma dove siamo arrivati! Mica la nazionale è questione di famiglia! E Balotelli? Ma  anche Cossu, vivaddio.
Il calcio è certamente organizzazione. Ma pure (secondo me soprattutto) fantasia. Pensare che tutto si riduca “al gruppo”, “alla muscolarità” non si può accettare. Né sul piano logico. Né sul piano storico. Né sul piano dell’attesa di spettacolo degli spettatori. Nella conferenza stampa il c.t. ha richiamato, come noi in apertura, il mondiale del 1982. Ma allora c’erano Paolo Rossi, Bruno Conti,Antognoni,Tardelli, Cabrini, Scirea….Questo però è un dettaglio. Per Lippi la qualità è un dettaglio.
In realtà è il punto di vista di Lippi che non condivido. Il suo modo di intendere il calcio. La sua filosofia. Più adatta ad una caserma che a uno spettacolo. E per favore ci risparmi la litania del “non ci gira”, “la partita è stata condizionata da un episodio”, “in due partite abbiamo preso due tiri e due goal”…
Guardando Italia-Nuova Zelanda mi sono fatto una domanda semplice semplice : quale di questi nazionali compreresti per il Napoli? Giuro, mi sono dato la seguente risposta: nessuno!
Caro Lippi potrai anche vincere il mondiale (chi scrive ne sarebbe ovviamente felicissimo) ma meno male che esistono il Brasile, l’Argentina e persino l’Uruguay altrimenti il gioco più bello del mondo sarebbe una noia mortale.
Guido Trombetti

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