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Dotto’, ma ‘sta Champions ci conviene o no?

Confronto serrato al bar Novecento, nei paraggi di via Toledo; i tre fratelli gestori, perfettamente concordi su qualsiasi aspetto relativo all’attività, discutono animatamente e su posizioni inconciliabili quando si tratta di undici azzurri in campo. Lino, il cassiere, cerca di coinvolgermi. Dotto’, dice, ma si può capire un povero tifoso mo’ che si deve augurare? Io sono trent’anni che vedo il calcio e seguo il Napoli, e mi sono abituato a volere sempre che la mia squadra vinca, e che arrivi sempre più in alto. E invece adesso sento dire che no, meglio che in Champions non ci andiamo, è presto, non teniamo la forza economica, non possiamo prendere i campioni, eccetera eccetera. Ma è mai possibile?
Dalla piastra per i panini interviene Antonio, più realista del re: dotto’, so’ stato io che l’ho detta, questa cosa. Io me lo ricordo bene il campionato di due anni fa, voi ve lo ricordate? Sì? E allora vi ricordate pure del maledetto Intertoto, della preparazione anticipata e del girone di ritorno che facemmo. Io mi domando: ma vale la pena di rovinarsi un campionato intero, andando in affanno presto e facendo magari la fine della Lazio o dell’Udinese di quest’anno, per essere forse buttati fuori al primo turno? Non è meglio fare direttamente l’Europa League, che alla fine è pure più alla nostra portata?
Gianni emerge dal vapore della macchina per il caffè: ne’, dice al fratello, ma perché, secondo te se andiamo in Europa League il preliminare non lo dobbiamo fare lo stesso? Certo, se arrivassimo quinti invece che sesti entreremmo a metà agosto invece che a luglio, ma ricordati che alcuni dei nostri devono pure fare i mondiali, e quindi li avremo con ritardo. Maggio, De Sanctis, Gargano e Hamsik sicuri, Lavezzi e Quagliarella probabilmente, e chi lo sa, forse pure qualche acquisto nuovo se il Presidente decide di andare sul sicuro. E con chi li fai i preliminari, con Hoffèr centravanti?
Lino non demorde: e che significa, qua si deve andare in campo e onorare la maglia, qua si deve vincere e andare avanti! Tutti questi calcoli per farsi due settimane di vacanza in più? E perché, noi qua in questo bar ce le facciamo le vacanze? A stento un bagno a ferragosto a Mondragone, e pure è assai, e guadagniamo un centesimo di un centesimo di quello che guadagnano loro. Poche storie, devono vincere tutte e quattro le partite che mancano, Sampdoria a Genova inclusa, e poi si devono giocare pure la Champions alla morte, preliminari o no!
Antonio scuote la testa: Linu’, fratello mio, ti sei fatto vecchio. Il calcio di oggi è stressante, non basta avere voglia di vincere per vincere. Noi non ce l’abbiamo la rosa dell’Intèr, che chi trase trase è un campionissimo. A noi se non gioca Gargano deve giocare Bogliacino, e non è la stessa cosa pure se sono uruguaiani tutti e due. Per fare una squadra fortissima ci vogliono anni e anni.
Gianni però esclama: e non sono anni e anni, che aspettiamo? Te lo devo fare io, il conto?
Francamente, non mi sento di dargli torto.
<strong>Maurizio de Giovanni</strong>

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