Ancelotti: «Napoli, può essere il tuo anno: Sarri ha potuto dare continuità al suo lavoro»
Torna a parlare Carlo Ancelotti: «Andrò in vacanza fino a giugno, guarderò tanto calcio. Per il futuro preferisco ancora un club, poi per l'azzurro si vedrà».

La prima intervista dopo l’esonero
Carlo Ancelotti is back. Non che fosse mai davvero andato via, solo che dopo l’esonero del Bayern (il primo della sua carriera) non avevamo ancora sentito la sua versione. Ora, il suo rientro in pista è pieno di serafica calma, ironia, riferimenti tra le righ. Ed elogi al Napoli, of course: «Può essere la stagione degli azzurri, Sarri lavora bene perché ha la possibilità di dare continuità al suo progetto». Difficile pensare che questa frecciatina non sia diretta alla sua ormai ex dirigenza.
L’addio al club bavarese: «In 22 anni non ho mai avuto rapporti difficili. Solo che faccio delle scelte e ci vuole l’intelligenza di capirle, più una società che poi sappia difenderle. La solidarietà dei colleghi mi ha fatto piacere. Questo è il calcio, ed è inutile scandalizzarsi». Altro riferimento non casuale
Come Ancelotti ha preso la notizia dell’esonero: «La tranquillità è il mio stile, ho avuto insegnanti calmi: la maestra, mio padre, Liedholm. A Madrid mi si accusava di avere un rapporto troppo stretto coi giocatori, a Monaco di non averlo. Bisogna che si mettano d’accordo. La verità? Io non voglio rapporti coi giocatori, li voglio con le persone. È una cosa diversa».
Il futuro: «Ora andrò in vacanza fino a giugno, mi divertirò molto. E guarderò calcio, certo. Non mi logora, lo preferisco a cinema e passeggiate, è bello vederlo anche da fuori. La prossima squadra? Preferisco i club, sarà così fino a quando avrò voglia di stare sul campo tutti i giorni. Poi potrei accettare l’azzurro, se mi volessero. Anche se, ora come ora, altre nazionali potrebbero avere tasso tecnico superiore al nostro. Il Milan? Io sulle panchine italiane vedo esattamente chi c’è adesso. Montella ha detto di volermi come vice, lo farei volentieri. Facciamo una partita per uno, ma dobbiamo trovare la società che ce lo fa fare. E la troveremo»