Volevano rubare il cuore di Maradona per farne una reliquia, è conservato in formalina (El Paìs)

Il calciatore riposa in una tomba accanto ai suoi genitori. Il cuore nella formalina nel Dipartimento di Anatomia Patologica della Polizia Bonaerense

Maradona

A man walks past a mural depicting late Argentine football legend Diego Maradona outside the Diego Armando Maradona stadium, home of the Argentine football team Argentinos Juniors at La Paternal neighborhood in Buenos Aires on March 10, 2025. At the “barrio de Dios,” where Diego Maradona started playing professionally at the age of 15, every corner remembers the Argentine football deity. Four years after his death “in such strange conditions,” those who live in this Buenos Aires neighborhood seek justice. (Photo by LUIS ROBAYO / AFP)

Cinque anni fa venne sepolto un uomo senza cuore. Nome: Diego Armando Maradona. Professione: genio del calcio e prócer. L’organo fu estratto dal corpo per diventare una prova peritale nell’inchiesta sulla sua morte. Il calciatore riposa in una tomba accanto ai suoi genitori nel cimitero privato di Bella Vista (Buenos Aires). Il motore che lo accendeva si trova 70 chilometri più in là. Conservato nella formalina nel Dipartimento di Anatomia Patologica della Polizia Bonaerense. Chi lo ha tenuto tra le mani racconta che pesa 503 grammi, quasi quanto un pallone da calcio. E’ il doppio del normale per una persona di 60 anni. È un cuore segnato, graffiato da microinfarti precedenti. Probabilmente ferito da tutte le delusioni che si è portato dietro e che ha provocato. Quelle cicatrici che non compaiono nell’autopsia e che — quelle sì — il defunto si è portato nella tomba. La storia è raccontata da El Paìs in un articolo firmato da Natalia Junquera

Il piano sventato del furto del cuore di Maradona

Vari media argentini hanno raccontato di un piano — poi sventato — con cui la barra brava del Gimnasia y Esgrima La Plata, l’ultimo club allenato dal genio, intendeva rubare quei 503 grammi di Maradona per trasformare la prova peritale in una reliquia. Così è stato necessario raddoppiare le misure di sicurezza. Pensando agli uomini e alle donne incaricati di quella missione così particolare — custodire il cuore dell’uomo più amato del Paese — mi è tornata in mente una conversazione con il medico legale José Antonio Lorente. Nel 2006, assicurò che Colombo era davvero Colombo, vale a dire che ciò che si trovava in un’urna nella cattedrale di Siviglia erano i resti del navigatore che scoprì l’America. Il team del Laboratorio di Identificazione Genetica dell’Università di Granada dovette lavorare con appena 200 grammi di ossa. La più grande aveva le dimensioni di una pallina da golf e la media quella di un cece — per i lavori di identificazione.

Dov’era finito il resto? Colombo morì nel 1506 a Valladolid. Nel 1509 fu trasferito al Monastero certosino di Siviglia e 35 anni dopo viaggiò a Santo Domingo. Nel 1789 la Spagna perse l’isola allora chiamata La Española, che comprendeva Haiti e Repubblica Dominicana, e non volle regalare ai francesi una tomba tanto illustre. Lo portarono a Cuba. Nel 1898 si ripeté la stessa storia: la Spagna perse Cuba e non volle lasciare Colombo agli americani. “In mezzo a tutto questo via vai”, spiegava il medico legale, “può darsi che chiunque avesse accesso al corpo durante i trasferimenti abbia deciso di tenersi un ricordo in tasca. È già successo più di una volta nella storia”.

Lo canta Rosalía: “Pero mi corazón nunca ha sido mío. Yo siempre lo doy. Coge un trozo de mí. Quédatelo pa’ cuando no esté. Seré tu reliquia…”

Nel marzo 2022 volevano portare il cuore di Maradona in Qatar

Nel marzo 2022 il quotidiano Clarín rivelò un altro piano non meno folle del furto del cuore di Maradona: portarlo dal Paese in cui il calcio è religione all’emirato in cui la religione è legge, cioè portarlo ai Mondiali del Qatar 2022 come ispirazione. “Per amore di Diego”, spiegava Javier Mentasti, dell’agenzia pubblicitaria promotrice dell’iniziativa, “vogliamo che sia nello spogliatoio, in campo e, se Dio e Diego vogliono, sette partite dopo accanto alla tanto desiderata coppa”. Naturalmente, l’organo rimase nel Dipartimento di Anatomia Patologica della polizia bonaerense, cosa che non impedì all’Argentina di vincere il Mondiale in una delle finali più belle di sempre, quella che mise di fronte Messi e Mbappé.

Poiché i miti non muoiono mai, l’esuberanza continua a circondare Maradona. La famiglia ritiene che la sua morte potesse essere evitata e che non abbia ricevuto le cure adeguate negli ultimi giorni, ma il primo processo per presunto omicidio è stato annullato dopo la scoperta che la giudice Julieta Makintach, una dei tre membri del tribunale, registrava di nascosto le udienze per una serie documentaria con lei come protagonista, intitolata Justicia divina. I barra brava del Gimnasia ed Esgrima non erano gli unici a volere un pezzo del prócer.

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