Come guarda una partita del genere Edy Reja?
«Con sentimento, perché io ho lasciato parte di me in entrambe le città. A Napoli di più, non solo perché ci sono stato per più stagioni ma soprattutto per aver avuto l’onore di guidare la cavalcata dalla serie C alla A, con irruzione in Europa».
Lanciando Lavezzi e Hamsik, per cominciare.
«Fu bravo Marino a prenderli, ma si inserirono subito: alla seconda di A, dopo aver perso al debutto, andammo a vincere 5-0 a Udine. Capimmo che ci saremmo divertiti e così fu».
A Bergamo arriva nel 2015…
«A dieci anni esatti da Napoli. Ci salvammo: c’era un giovane Zappacosta e il Papu Gomez, El Tanque Denis. Poi, stagione successiva, i primi innesti che sarebbero serviti successivamente: De Roon, Freuler, Toloi, l’emergente Gagliardini, ma anche Borriello».
De Laurentiis e Percassi: così diversi, eppure…
«Così simili. Entrambi capitani di industria di profilo elevatissimo. Visionari, con idee forti, il senso del rischio d’impresa che non vuol dire però l’azzardo. Una capacità di arricchire il patrimonio societario attraverso operazioni proiettate nel futuro».
E stavolta come staranno?
«Sanno governare le burrasche. Percassi ha un vantaggio straordinario: essere stato calciatore e dunque saper annusare il vento. E De Laurentiis una naturale freddezza a maneggiare il pericolo e ad affrontarlo. Sono due vincenti».
Si sieda in panchina.
«Non so come se la passi emotivamente il Napoli, che però – conviene ricordarlo – è a due punti dal primo posto. Conte starà assai meglio di due settimane fa: il gol di McTominay è di una bellezza accecante. E non Palladino, con una carriera da calciatore alle spalle di quel livello e un impatto da tecnico così autorevole, non avrà paura».
Deve scuotersi pure il Napoli.
«I due scudetti in tre campionati rappresentano la dimostrazione dell’esistenza di un progetto di enorme fattura targato De Laurentiis. Ma i meriti di Spalletti e di Conte e di Giuntoli e di Manna non sono in secondo piano».
Dalla sfuriata di Conte a Bologna al debutto di Palladino con l’Atalanta…
«Conte ha cercato la scossa, deve aver colto qualcosa e ha voluto incidere caratterialmente sulla squadra. Palladino porta in sé motivazioni nei calciatori».
Gli uomini della serata per Reja?
«Facile: Hojlund, McTominay, Lookman, De Ketelaere. C’è tanta bella gente al Maradona».