In Spagna si sono accorti che la Coppa Davis non è una priorità per i giocatori come Alcaraz (Paìs)
Dopo l'infortunio di Alcaraz. "Il fatto è che senza Alcaraz la vita è molto diversa, ma non del tutto. La situazione si ripete, e così sarà, perché il tennis è cambiato molto nonostante la tradizione e le apparenze"

Torino 16/11/2025 - Atp Finals / Image Sport nella foto: Carlos Alcaraz
Come riporta El País, il clima attorno alla Spagna della Coppa Davis (e ad Alcaraz) è diventato improvvisamente teso, quasi elettrico, dopo l’ennesimo colpo di scena. Tutto parte da un’immagine – «a volte vale più di mille parole» – quella di David Ferrer che si irrigidisce davanti alla domanda sull’assenza di Alejandro Davidovich, preludio a una giornata che precipita con il ritiro lampo di Carlos Alcaraz. Nel giro di poche ore, la squadra si ritrova senza il suo numero uno proprio alla vigilia della sfida con la Repubblica Ceca. Da Bologna filtra un sentimento duplice: delusione e smarrimento per l’assenza più pesante, ma anche la volontà di far fronte comune.
La Coppa Davis non è una priorità per i giocatori come Alcaraz (Paìs)
Scrive così il quotidiano spagnolo:
“Davidovich ci sarebbe stato – puramente ipoteticamente, perché dopo essere stato escluso dalla rosa iniziale dell’allenatore, il malagueño ha poi escluso di unirsi alla squadra come quinto membro […] Settimana Santa? No, Bologna. A parte Pablo Carreño, che afferma di aver appreso la notizia ieri sera dopo aver ricevuto un messaggio dal capitano – «che mi diceva di prepararmi…» – la squadra ha appreso stamattina del ritiro di Carlos Alcaraz. Il giocatore di Murcia, affetto da una lesione al bicipite femorale destro. «Non abbiamo potuto vederlo perché siamo andati ad allenarci stamattina presto», dice Carreño. «Ci ha mandato un messaggio nella chat di gruppo per salutarci», aggiunge Pedro Martínez.
E Ferrer, di nuovo dimesso, se ne rammarica. Da quando ha preso il comando, pienamente consapevole di come funzionano le cose ora e rimpiangendo l’impegno di un tempo, dice rassegnato: «Sembrava promettente, pensavamo che potesse essere disponibile, ma quando abbiamo visto la risonanza magnetica, le cose sono cambiate. È così che vanno le cose». […] I presenti si aggrappano quindi a un barlume di speranza. Uomo intelligente e molto sensato, Munar è uno di quelli che sceglie di vedere il bicchiere mezzo pieno. […]
Il fatto è che senza Alcaraz la vita è molto diversa, ma non del tutto. La situazione si ripete, e così sarà, perché il tennis è cambiato molto nonostante la tradizione e le apparenze – nella sua essenza, nella sua struttura, ora nella confezione con l’oro arabo – e, con un calendario così saturo, la Coppa Davis è diventata qualcosa di secondario. Non una priorità. […] «Ma ci siamo già passati», sottolinea l’uomo di Alicante. […] «Con Carlos, siamo una squadra infinitamente migliore. E, se guardiamo la classifica, non abbiamo alcuna possibilità contro la Repubblica Ceca, ma questa competizione non è una questione di classifica […] È vero che senza Carlos il livello cala, ma allo stesso tempo, non dimentichiamo che siamo in competizione con le otto migliori squadre del mondo. Dobbiamo darci un po’ di credito, no?»











