Messi avrebbe potuto giocare per l’Espanyol, Zabaleta: «Il club mi chiese di fare da intermediario»

L'ex calciatore argentino: «L'Espanyol sapeva della mia amicizia con Leo e il Barça aveva un problema con i posti extracomunitari in prima squadra; si mossero, però, più velocemente».

domani conferenza stampa di messi

Barcellona (Spagna) 08/12/2020 - Champions League / Barcellona-Juventus / Image Sport nella foto: Lionel Messi

L’ex giocatore argentino dell’Espanyol Pablo Zabaleta ha rivelato un retroscena riguardante un possibile ingaggio di Leo Messi nell’altro club di Barcellona, prima che firmasse per i blaugrana.

Il retroscena su Messi rivelato da Zabaleta

In un’intervista a Post United, riportata dal Mundo Deportivo, Zabaleta assicura che l’interesse dell’Espanyol per Messi c’era davvero e che gli avevano chiesto aiuto, visto che l’ex calciatore ha un bel rapporto con l’ex vincitore del Pallone d’oro:

«L’Espanyol si è mosso e ovviamente sono venuti a cercarmi perché sapevano della mia amicizia con Leo dal Mondiale Under 20. Il Barcellona aveva un problema con i posti extracomunitari occupati per la prima squadra, quindi Messi non poteva tornare a giocare nelle giovanili del Barça o nella squadra B. Messi era già un giocatore che poteva stare in prima squadra. L’Espanyol ha cominciato dunque a muoversi. I dirigenti del club mi chiesero se si potesse fare qualcosa per averlo nel club. Tuttavia, il Barça si è mosso così velocemente che non hanno neanche avuto il tempo di chiedere, e non avrebbero mai lasciato andare un giocatore come Leo in un’altra squadra, soprattutto nella squadra rivale della città».

Le parole di Laporta sull’addio dell’argentino

Joan Laporta è già in campagna elettorale, anche se finge di no. Lo si capisce dalla postura che assunto sul piccolo caso Messi: è venuto al Camp Nou e nemmeno l’ha avvisato. «Visto come si sono svolti i fatti, non me ne pento», ha giustificato il presidente del Barcellona la traumatica partenza di Messi nell’agosto 2021, pochi mesi dopo la sua vittoria alle elezioni del club. Il secondo mandato di Laporta al Barcellona era stato forgiato proprio da Messi. L’avvocato catalano ha capitalizzato su quella speranza – scrive El Paìs – nel bel mezzo della campagna elettorale, ha abbracciato un manichino con la maglia numero 10 e ha dichiarato che il suo futuro con il club si sarebbe deciso “durante un barbecue”.

«Non è stato come tutti volevamo; le cose sono andate come sono andate. E, visto come sono andate le cose, non me ne pento», ha ribadito Laporta. «Il Barcellona è al di sopra di tutti e di tutto. Se in qualche modo l’omaggio può aiutare a correggere ciò che non è stato fatto correttamente, sarebbe un bene. Speculare su un possibile ritorno da giocatore è inappropriato».

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