Matilda De Angelis: «Adoro giocare alla Playstation e mi piace molto Hogwarts legacy, ma odio la Rowling»

A Elle: «Con Luc Besson, se l’appuntamento è alle 8, alle 08:01 stiamo girando, oppure lui sta già urlando. Esige il massimo ma ha una grande sensibilità»

Matilda De Angelis

Mc Roma 22/10/2025 - Festa del Cinema di Roma / foto Mario Cartelli/Image nella foto: Matilda De Angelis

Elle ha intervistato  Matilda De Angelis che è stata scelta da  Luc Besson per il ruolo di Maria in Dracula – L’amore perduto.

Cosa ti ha colpito del suo modo di lavorare?

«In certe situazioni è velocissimo, non fa quasi passare tempo tra un ciak e l’altro, è molto poco interessato alle “leziosità” del cinema. Trucco, capelli e raccordi? Dev’essere tutto perfetto, ma è un regista che mette gli attori al primo posto, è attento a non disperdere energie. Poi magari ti lascia andare via due ore prima del previsto… Non avevo mai lavorato con un regista così veloce, così sicuro di sé, così dritto. È molto sensibile e in controllo della situazione, nulla è lasciato al caso. Ed è puntualissimo».

Lo dici come se fosse una cosa straordinaria.

«È irreale per il cinema, di solito si parte con almeno un’ora di ritardo. Con Luc, se l’appuntamento è alle 8, alle 08:01 stiamo girando, oppure lui sta già urlando. Esige il massimo ma ha una grande sensibilità, è amorevole, nel senso che ama i propri attori e la troupe».

La tua storia d’amore preferita?

«Harold e Maude. È l’amore in purezza che non conosce età. Al cinema, sono affascinata dagli strani e gli incompresi».

Speravo mi rispondessi “la mia”.

«Per quella ci vuole distanza, te lo dico tra qualche anno (ride)».

Dracula attrae le donne con un profumo magico. Me ne dici uno a cui non sai resistere?

«Quando mi sono appena fatta la doccia e mi infilo tra le lenzuola pulite, l’odore di quando tutto è fresco e pulito. E poi quello del mio cane quando si sveglia dai pisolini, ha un odore tutto compresso perché dorme acciambellato ed è come se, srotolandosi, sprigionasse tutto il suo profumo di biscottino…»

Invece l’equivalente della croce per Dracula?

«Mi respinge la stupidità. Riesco a sopportare quasi tutto, ma faccio molta fatica a parlare con le persone ignoranti. Tutti siamo ignoranti, intendo quelle ottuse, poco curiose intellettualmente».

C’è uno stereotipo femminile che ti ha fatto soffrire?

«Sono una privilegiata, conforme ai canoni della società, non ho subito pregiudizi… Se non quello di passare per “stronza” per via del mio sguardo, a volte un po’ intimidatorio, non particolarmente docile o compiacente. Ho patito il “se la tira”, l’idea sbagliata che io sia arrogante o presuntuosa. Ci ho sofferto, poi ho capito che spesso le persone non vedono te ma quello che vogliono vedere, che le rassicura. Non ho patito discriminazioni sistemiche rispetto al colore della pelle o alla taglia. Quelli, sì, sono pregiudizi decisamente pesanti».

I tuoi colpi di fulmine del momento?

«Adoro giocare alla Playstation e mi piace molto Hogwarts legacy. Odio la Rowling (è stata accusata di transfobia, ndr) ma ha creato un mondo bellissimo… E poi, da quest’estate, ho preso una fantastica infilata di libri. Arrivavo da uno di quei periodi in cui leggi ma non gira bene, lasci a metà, non ce la fai ad arrivare in fondo. Poi ho scoperto la casa editrice Sur che pubblica autori latinoamericani molto interessanti: un crush dietro l’altro e sono felice. Il primo è stato Le cattive di Camila Sosa Villada, ho adorato La seconda venuta di Hilda Bustamante, di un’esordiente argentina… Adesso sto leggendo Gliff di Ali Smith che invece è scozzese. Tutti libri molto belli».

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