Il pezzotto e lo streaming illegale crescono anche in Inghilterra (The Athletic)

I tifosi vorrebbero l'abolizione del black-out tv del sabato pomeriggio. Una vecchia legge del 1960 vieta la trasmissioni in diretta. E gli inglesi le guardano su altre piattaforme

Napoli Dendoncker

Aston Villa's Belgian midfielder #32 Leander Dendoncker (L) vies with Manchester United's Danish midfielder #14 Christian Eriksen (R) during the English Premier League football match between Manchester United and Aston Villa at Old Trafford in Manchester, north west England, on December 26, 2023. (Photo by Oli SCARFF / AFP)

Lo streaming illegale del calcio è in aumento nel Regno Unito e la maggior parte dei tifosi vorrebbe che fosse abolito il blackout del sabato alle 15. Lo rivela un nuovo podcast pubblicato da The Athletic. Il “blackout del sabato alle 15:00” (in inglese Saturday 3pm blackout) è una regola storica del calcio inglese che proibisce la trasmissione in diretta televisiva delle partite di calcio giocate in Inghilterra (e Scozia) tra le 14:45 e le 17:15 del sabato. La norma nasce negli anni ’60 su iniziativa del presidente del Burnley, Bob Lord, convinto che la televisione avrebbe danneggiato l’affluenza negli stadi. L’idea era semplice: se i tifosi potevano vedere le partite comodamente da casa, avrebbero smesso di andare allo stadio, penalizzando soprattutto i club minori. Le partite sono regolarmente trasmesse all’estero. Lo scrive The Athletic

Rispetto a due anni fa lo streaming illegale aumentato di 200mila persone

The Underground World of Illegal Streaming — un episodio speciale del podcast The Athletic FC che esplora la cultura, il crimine e le criticità legate allo streaming illegale — evidenzia che quasi cinque milioni di persone nel Regno Unito hanno usufruito di trasmissioni sportive pirata negli ultimi sei mesi. Il dato principale mostra che il 9% della popolazione adulta britannica ha guardato eventi sportivi tramite streaming illegale nei sei mesi fino all’ottobre 2025, pari a circa 4,7 milioni di persone.

A questi si aggiunge un ulteriore 9,7% (equivalente a 5 milioni di individui) che ha dichiarato di non sapere o di preferire non rispondere. La ricerca non include soggetti minori di 18 anni. Si tratta di un aumento di circa 200.000 persone rispetto alla precedente rilevazione di due anni fa, quando l’8,7% degli intervistati aveva ammesso di aver usufruito di uno streaming illegale. Il sondaggio è stato condotto su un campione rappresentativo di 2.000 persone.

Il sondaggio ha preso in considerazione lo sport nel suo complesso, ma la stragrande maggioranza (78%) degli intervistati ha indicato di aver guardato partite di calcio tramite streaming illegale; il pugilato (31%) è lo sport più seguito dopo il calcio. Anche in questo caso si registra un aumento rispetto al 2023, quando la percentuale era del 73%. I siti web non autorizzati restano il metodo più diffuso (42%) per la visione illegale. Seguono le firestick (31%), termine che indica i dispositivi Amazon Fire TV Stick ma che viene usato anche per altre opzioni TV basate su Internet.

La Premier ha bloccato 660.000 dirette illegali

Altri canali citati sono i flussi sui social media (20%), pub e bar (16%) e l’uso di VPN (15%). «Il fenomeno è diventato molto evidente e si è evoluto, in gran parte in peggio, negli ultimi anni», ha spiegato Gareth Sutcliffe, analista del gruppo Enders Analysis. «Se altrove esistono servizi migliori, con più innovazione e scelta, i consumatori si spostano in quella direzione — anche se ciò include la pirateria». Solo nella scorsa stagione, la Premier League ha chiuso o bloccato complessivamente 660.000 dirette illegali su social media e siti web.

Il blackout del sabato alle 15 — che vieta la trasmissione in diretta di partite nel Regno Unito tra le 14:45 e le 17:15 — è considerato una delle cause dello streaming illegale: il 57% dei tifosi intervistati vorrebbe che fosse abolito. Si tratta di un aumento del 5% rispetto al 2023, mentre solo il 26% si dice favorevole al suo mantenimento.

Il blackout, introdotto negli anni ’60 per proteggere le affluenze nei campionati minori e in vigore nel Regno Unito dalla metà degli anni ’80, obbliga chi vuole seguire una partita delle 15 a recarsi allo stadio o a guardarla tramite canali illegali. Il 18% dei tifosi afferma di essere più propenso ad assistere di persona alle gare a causa del blackout, percentuale che sale al 42% tra i frequentatori abituali degli stadi. In generale, il 77% dei tifosi di calcio si dice interessato a vedere in diretta TV le partite delle 15, percentuale che raggiunge l’83% tra chi va regolarmente allo stadio.

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