Allegri: «Sarà un campionato equilibrato, ci sono Inter e Napoli e anche la Lazio sta risalendo. A marzo dovremo essere al massimo della condizione.»
In conferenza stampa: «L’importante è avere sempre chiaro l’obiettivo finale: tornare in Champions League»

AC Milan's Italian coach Massimiliano Allegri reacts during the Italian Serie A football match between AC Milan and Fiorentina at San Siro stadium in Milan, northern Italy, on October 19, 2025. (Photo by Stefano RELLANDINI / AFP)
Intervenuto in conferenza stampa, Max Allegri ha così presentato Milan-Parma. Le parole.
Le parole di Allegri
Se arrivare tra le prime quattro rappresenta un obiettivo principale, cosa significherebbe invece vincere lo scudetto?
«Credo che sia una conseguenza diretta. Vorrebbe dire che a marzo siamo ancora lì, in corsa. In quel momento potremo giocarci le nostre possibilità sia per entrare tra le prime quattro che per qualcosa di più grande. Quando si è in un club importante si parte sempre per ottenere il massimo, senza escludere nulla. Riportare il Milan in Champions, comunque, sarebbe già un traguardo di grande valore, sia economico che tecnico.»
I dati dicono che il Milan tende ad attendere l’avversario. È un aspetto positivo o bisogna crescere sotto questo profilo?
«Io sono molto semplice, non mi soffermo troppo sui numeri. Sicuramente dobbiamo fare meglio nella metà campo offensiva, in fase di possesso, ma dipende anche dalle caratteristiche dei giocatori che abbiamo. In questo senso Modric ci aiuta a gestire i ritmi, ad alzarli o abbassarli. Dobbiamo anche migliorare nella pressione, ma bisogna rispettare le peculiarità dei singoli.»
Le tante assenze hanno permesso di ampliare le soluzioni nella rosa?
«Gli infortuni, per quanto pesanti, hanno offerto un’occasione a chi aveva avuto meno spazio. Ogni situazione va interpretata come un’opportunità. Penso a Rabiot e Pulisic fuori, che hanno dato la possibilità ad altri di accumulare minuti importanti.»
Buffon ha detto che le sue squadre hanno sempre una forte identità. Si riconosce in questa descrizione?
«Il Milan non è “mio”: ho a disposizione una rosa costruita dalla società e insieme dobbiamo raggiungere gli obiettivi prefissati. Ho avuto la fortuna di lavorare con Buffon e sono d’accordo con lui: serve equilibrio, bisogna saper gestire entrambe le fasi. Ricordo una volta, vincemmo 4-3 e Gigi era furioso perché avevamo preso tre gol…»
Vuole che il Milan sia una “predatrice” nella corsa scudetto o preferisce un altro approccio?
«Meglio evitare battute, la caccia non mi piace… La Lazio sta risalendo, ci sono Inter e Napoli, la Juve ha fatto buone partite e sarà tra le pretendenti, così come Roma e Atalanta. Sarà un campionato equilibrato: ecco perché a marzo dovremo essere al massimo della condizione.»
Sente che si sta costruendo qualcosa di importante a Milanello?
«Sì, c’è una bella atmosfera. Tutti partecipano e si sentono parte delle vittorie. Ma serve equilibrio, perché durante il percorso possono arrivare imprevisti. L’importante è avere sempre chiaro l’obiettivo finale: tornare in Champions League.»
Pensa che il Milan potrà tornare a giocare con tre attaccanti?
«Potrà accadere nel corso della stagione. Ci sono momenti in cui si può, ma serve crescita e la giusta solidità per sostenerlo. Dipende anche dai cambi e dalla disponibilità dei giocatori quando non abbiamo il pallone. Nel calcio moderno non si può difendere in sette o otto.»
Il miglioramento difensivo è legato anche alla presenza di Modric?
«Modric ha una lettura del gioco straordinaria, intuisce sempre dove finirà il pallone. Ma è tutto il gruppo che lavora bene senza palla. Dobbiamo però essere più concreti in fase offensiva: creiamo tanto ma segniamo poco rispetto a quanto costruiamo.»
Come vive lo spogliatoio questo cambio di prospettiva?
«Siamo solo alla decima giornata. Ho imparato che i primi sei mesi servono a prepararsi per lo sprint finale. A marzo dobbiamo essere nelle condizioni ideali per giocarci le prime quattro posizioni. La Champions è l’obiettivo principale, vincere domani è un piccolo passo per avvicinarci.»
Ci sono novità sul rinnovo di Maignan? E Gimenez potrà esserci per il derby?
«Credo che Gimenez riuscirà a recuperare per il derby. Quanto a Maignan, chi è al Milan deve lavorare ogni giorno con passione per creare le basi dei risultati. Mike è un portiere straordinario. La società sta pianificando il futuro e noi dobbiamo concentrarci sul raggiungimento dei nostri traguardi, ovvero le prime quattro posizioni.»
La sfida di Parma può essere importante anche in vista del derby? E cosa significa arrivare a quota 100 vittorie col Milan?
«Non pensiamo al derby, ora contano solo i tre punti di Parma, fondamentali per la classifica e per andare alla sosta con serenità. Sarà una bella serata, ma il focus è sul Parma. La centesima vittoria? Speriamo arrivi presto, significherebbe che abbiamo vinto di nuovo.»
La difesa è tornata un punto di forza. Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno?
«Ho chiesto ai ragazzi di ridurre i gol subiti, perché alla lunga è un dato che pesa più di tutti. La differenza reti fa sempre la differenza in classifica. Bisogna lavorare meglio con e senza palla e migliorare anche la percentuale realizzativa.»
Il Milan soffre contro le squadre di bassa classifica? Ti preoccupa questo aspetto?
«Abbiamo preso gol evitabili e dobbiamo riflettere su partite come quelle con Cremonese e Pisa. Serve più cinismo, bisogna chiudere i match. Domani ci attende una squadra che vorrà fare l’impresa: dovremo pareggiare la loro intensità fisica e mentale. Poi la nostra qualità farà la differenza.»
Ti manca un centravanti puro?
«Gimenez, quando tornerà, ci darà molto. Ma possiamo giocare anche senza una punta di ruolo. Nkunku e Leao hanno le caratteristiche per adattarsi al ruolo di centravanti.»
Il Milan ha subito diversi gol dalle neopromosse: come lo spieghi?
«Non so se sia solo una coincidenza. Li abbiamo presi e dobbiamo migliorare. Ricordo ancora il gol di Pirlo a Parma: fu una gara intensa, come lo sarà quella di domani. Quando parlo di fase difensiva mi riferisco a tutta la squadra, non solo ai difensori.»
Come cambierà l’attacco e qual è la condizione di Pulisic?
«Ha svolto due allenamenti con il gruppo, sta bene ed è disponibile. Vedremo quanti minuti avrà nelle gambe. Nkunku ha reagito bene fisicamente, Leao ha avuto solo crampi ma deve crescere ancora di condizione. L’importante è che mantenga quell’atteggiamento. A Parma servirà una prestazione solida, concreta e tecnicamente pulita.»
Il Milan è pronto per la gara di domani?
«Affronteremo una squadra che non molla mai, anche quando resta in dieci. Davanti hanno Pellegrino, molto bravo nei duelli aerei, e giocare a Parma non è mai facile. Dovremo essere concentrati e intensi. Non sarà una partita spettacolare, loro spezzano molto il gioco. Ma dobbiamo far meglio di quanto fatto con Pisa e Cremonese: vincere è fondamentale per ripartire.»









