Adani: «In Italia denigriamo gli 0-0, ma Napoli-Como è stato uno 0-0 intenso»

A Viva el Futbol: ««Se pensiamo che il Napoli non possa pareggiare in casa col Como, non abbiamo capito niente». Cassano: «Milinkovic per Conte è come Chevalier per Luis Enrique»

Adani Vlahovic, Napoli Como Allegri

Db Milano 26/04/2023 - Coppa Italia / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Daniele Adani

Durante l’ultima puntata di Viva el Futbol si è discusso anche di Napoli-Como e dei suoi principali protagonisti. Ecco l’analisi di Lele Adani sulla partita e le considerazioni di Antonio Cassano su Milinkovic-Savic.

Le parole di Adani e Cassano su Napoli-Como e Milinkovic-Savic

Adani: «È stata una partita super-interessante. Bisogna scomporla e poi tornare ad unirla: il Como è la meraviglia di questo campionato (per tecnica, idee, intensità, apertura mentale); il Como va in casa della squadra che ha il tricolore sul petto e gli palleggia in faccia per un’ora. Ti palleggia, ti aggredisce, ti pressa… ha avuto il difetto di tirare poco in porta, ma lo ritengo un difetto di percorso. Per me, il Como può benissimo diventare la nuova Atalanta. Ha un progetto che porterà gente al calcio. Ed è proprio partendo da queste cose che dobbiamo analizzare la prestazione del Napoli. È impossibile che il Napoli faccia tutti i punti possibili in Serie A. Se pensiamo che il Napoli non possa pareggiare in casa col Como, non abbiamo capito niente. Da lì viene fuori la comunicazione (rabbiosa, ndr) di Conte: il Como – che ha tolto punti a tutte le grandi squadre – viene lì e ti fa quella partita, il Napoli finisce in crescendo e attaccando… ha dato prova della sua maturità in una giornata difficile. Il Napoli è riuscito a essere Napoli nella ricerca dentro la sofferenza, riuscendo ad arrivare fino in fondo contenendo una squadra incontenibile. E vi dico che in Italia gli 0-0 vengono valutati in modo fatiscente, mentre lo 0-0 tra Napoli e Como è uno 0-0 di intensità, coraggio, di grande identità».

Cassano su Milinkovic-Savic: «Io penso che quando l’hanno preso, era già titolare. Conte ha fatto la stessa identica scelta che ha fatto Luis Enrique con Chevalier. Voleva un portiere diverso da Meret, che gli desse qualcosa di diverso come il calcio lungo».

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