Tudor e Comolli, alta tensione: il tecnico invitato a cambiare assetto tattico (Tuttosport)
Il rischio di esonero è concreto. Si parla già di possibili sostituti come Spalletti, Mancini, Palladino, Rose o Adzic.

Db Washingotn (Stati Uniti) 18/06/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Al Ain-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Igor Tudor
Che ci sia crisi alla Juve è fuor di dubbio. Cristiano Corbo, su Tuttosport, descrive così la situazione, concentrandosi su Tudor:
“Sconsolato. Con lo sguardo fisso e la necessità comunque di raffreddare i pensieri, perché non c’è tempo per rimuginare, figuriamoci per lavorare sugli errori. La domenica trascorsa da Igor Tudor è stata drammaticamente di passione: ha visto la sua squadra crollare sotto i colpi di un Como con un bel talento e tanta organizzazione in più. Soprattutto, ha visto i suoi mollare il colpo, rigettare i cambi di sistema e patire la mancanza di certezze. Si è irrigidita, la Juve.
Tudor e Comolli si confrontano
Scrive Tuttosport:
“Il RischiaTudor, il suo 4-2-3-1 poi diventato 4-4-2 e infine — disperazione — un 4-2-4 in cui il vuoto centrale si è fatto enormemente simbolico, è stato in fondo anche una risposta, indirizzata agli uffici più in alto della Continassa, dove soltanto nei giorni scorsi c’era stato un confronto diretto tra Igor e il direttore generale (e prossimo ad) Damien Comolli.
Sul tavolo della discussione, argomenti generali — le condizioni del gruppo, un breve recap dei Nazionali, le prime intuizioni di Burgess, presente ieri al Sinigaglia — e temi più particolari, prevalentemente di natura tattica. Da parte del dirigente, una richiesta di informazioni sulle intenzioni dell’allenatore, sulle alternative sviluppate e sulle possibilità di cambiamento, comprendendo e caldeggiando la strada della difesa a quattro”.
Da parte dell’allenatore, una risposta franca, fredda, quasi di rimbalzo:
“Avanti per la sua strada. In cui non esclude delle modifiche in corsa, chiaro: però non al costo di snaturare un’idea di gioco in cui crede, a volte a occhi chiusi. In molti pensavano che il croato non avesse ancora intenzione di modificare l’assetto, e invece ha sorpreso tutti. Tutti tranne Comolli, il primo evidentemente ad auspicare una manovra più drastica, un soccorso più concreto a supporto del gruppo.
Tentativo a parte, l’inversione di tendenza non è arrivata. Anzi: ha finito per peggiorare gli umori, per indurire i già complicati caratteri, per aumentare la distanza tra la guida tecnica e quella dirigenziale. Mai così freddi, i rapporti. E mai, le parti, così in difficoltà rispetto ai prossimi passi.