Pogacar ha vinto il Lombardia avendo il tempo di guardare anche le foglie morte (El Pais)
Remco Evenepoel celebra il secondo porto della classica autunnale come fosse un trionfo. Nelle ultime quindici gare lo sloveno ha vinto sempre per distacco

UAE Team Emirates' Slovenian rider Tadej Pogacar cycles to the finish line to win the 6th stage of the 110th edition of the Tour de France cycling race, 145 km between Tarbes and Cauterets-Cambasque, in the Pyrenees mountains in southwestern France, on July 6, 2023. Marco BERTORELLO / AFP
Povero Remco, che festeggia le sconfitte come se fossero vittorie — anche se finire secondo dietro all’inarrivabile Pogacar è quasi come vincere. Evenepoel si esibisce sul Ganda, accompagna Storer in salita e poi lo stacca nella discesa insidiosa dove Carapaz cade senza sganciare i piedi dai pedali, come ai tempi dei fermapiedi. Diciannove curve a gomito, frenate, rilanci. Ma Remco è già lontano da Tadej, che si toglie il cappello quando Majka, il suo fedele scudiero, compie l’ultimo sforzo della carriera e lascia strada a Vine. Trentassei chilometri prima del traguardo di Bergamo, Pogacar accelera per sempre. Evenepoel non si scompone: conosce il copione, sa come va a finire. E un secondo posto vale quasi un trionfo, quando davanti c’è il fenomeno sloveno. Come ai Mondiali, come agli Europei. La grandezza altrui si accetta, si applaude, si teme. E Remco, questa volta, lo fa con una serenità nuova. E’ l’elegia del Pais
Le ultime quindici vittorie di Pogacar sempre per distacco
Pogacar ridefinisce i limiti, cancella le linee rosse e abbatte nuovi record. Settantun anni dopo, supera Fausto Coppi, vincitore in Lombardia dal 1946 al 1949. Ora sono cinque le sue perle consecutive, infallibile dal 2021: le prime due vinte in volata, con Masnada ed Enric Mas come vittime; le ultime tre per distacco. Si volta, cerca la telecamera, mostra cinque dita: una “manita”. Nelle ultime quindici vittorie nessuno lo ha mai accompagnato al traguardo. E gli altri si rassegnano — Remco per primo — alla sua superiorità. La fuga di Simmons, spirito ribelle, si cuoce lentamente nel proprio brodo, con Bilbao e altri comprimari. Quel vantaggio di oltre due minuti all’inizio del Ganda evapora quando la Uae accende la macchina tritatutto. Tutti sanno che dipende da Pogacar: il suo scatto deciderà la corsa, e nessuno potrà seguirlo. Quando parte, a 36 km dall’arrivo, davanti resta solo Simmons. È allo stremo. E lo sa.
Ha chiuso il Tour svogliato, oggi celebra «la mia migliore stagione»
Da quel momento la Lombardia diventa la corsa di un solo uomo. Pogacar distrugge il record di Coppi e conquista la ventesima vittoria stagionale in 50 giorni di gara. Ora sono 108 in carriera. È salito sul podio in tutti e cinque i monumenti del 2025 e ne ha vinti tre: Fiandre, Liegi e Lombardia. “L’ho detto per diversi anni: questa è la mia migliore stagione. E posso ripeterlo anche oggi.” Aveva chiuso il Tour quasi annoiato, chiedendosi se valesse ancora la pena vincere. Ora è felice di nuovo, come se la stagione cominciasse adesso: dopo Mondiale, Europeo, Lombardia e perfino Tre Valli Varesine, corse per mantenere una promessa. “Ho corso con Merckx, ma Pogacar è più forte”, ammette Moser, arrendendosi all’evidenza. Il ciclismo vive un’epoca di dominio assoluto, e Pogacar la interpreta con leggerezza, come se ogni impresa fosse solo un gioco che gli riesce sempre.