Ekhator: dall’oratorio don Bosco di Genova al gol di tacco al Maradona. Osimhen tra i suoi idoli

Nato a Genova da genitori nigeriani, cresciuto tra i vicoli di Sampierdarena. Ascolta musica afrobeat, ama la pizza

Ekhator

Dc Napoli 05/10/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Genoa / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: esultanza gol Jeff Ekhator

Faccia pulita, sorriso timido e un tacco che ha gelato il Maradona. Jeff Ekhator, 18 anni, è la nuova scintilla del Genoa e uno dei volti più interessanti del calcio italiano. Un ragazzo nato a Genova da genitori nigeriani, cresciuto tra i vicoli di Sampierdarena. Fisico da atleta (1,88 m di forza e slancio), piedi educati e carattere deciso: Ekhator è l’attaccante che Gilardino aveva scelto di lanciare nel grande calcio e che adesso si sta prendendo il palcoscenico con naturalezza con Vieira. Il gol contro l’Atalanta, nell’autunno del 2024, lo ha già messo nella storia: primo giocatore nato nel 2006 a segnare in Serie A, il più giovane bomber del Grifone dai tempi di Sculli e Milito. Papà e mamma, arrivati dalla Nigeria, hanno costruito una nuova vita a Genova, sostenendo il figlio in ogni allenamento, ogni trasferta, ogni sogno. «Devo tutto alla mia famiglia – racconta spesso –. Mi hanno insegnato a non mollare mai, a rispettare tutti e a dare il massimo».

Ha cominciato all’oratorio Don Bosco

La sua prima squadra è stata quella dell’oratorio Don Bosco, dove il piccolo Jeff cominciava già a farsi notare per corsa e potenza. A otto anni il Genoa lo accoglie nel vivaio: da lì in poi, una crescita costante, fatta di reti, sorrisi e una dedizione fuori dal comune. Chi lo ha seguito nelle giovanili parla di un ragazzo “sempre per primo al campo e ultimo ad andarsene”. Un lavoratore vero, uno che preferisce allenarsi invece di uscire. «La cosa più difficile è restare concentrato mentalmente», ha detto quest’estate durante il ritiro.

Osimhen tra gli idoli di Jeff Ekhator

Dentro di sé sa che il talento non basta, e che per arrivare ai livelli dei suoi idoli (da Osimhen a Thuram) servono fatica e pazienza. Fuori dal campo è un ragazzo normale: ama la pizza (“ma solo il sabato, se non gioco”), ascolta musica afrobeat e ogni tanto si concede una passeggiata al Porto Antico. A Sampierdarena è già un piccolo eroe. Il Genoa lo ha blindato fino al 2029. Il 4 settembre 2024 ha debuttato con l’Italia Under 19 di Alberto Bollini e nei tre match disputati si è travestito da assist-man fornendo 2 passaggi vincenti. Prima del match con il Napoli Vieira ha esordito parlando di Jeff Ekhator, titolare in attacco: “È un giocatore giovane e deve crescere. Oggi ha un’opportunità di mettere in mostra la sua qualità. Non siamo il Genoa dell’anno scorso, abbiamo perso dell’esperienza, dobbiamo far crescere questi giovani”.

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