Perinetti: «Conte era un predestinato ad allenare, ma io ho portato in Italia Eriksson alla Roma» (Gazzetta)

Il dirigente parla del tecnico del Napoli al Corsport: «Non fissiamoci sui moduli. Conte ha sempre dimostrato di saper vestire le sue squadre con l'abito più indicato»

Perinetti Conte

Db Milano 30/08/2023 - Incontro stampa Sky-Lega Pro / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giorgio Perinetti

Ben due quotidiani sportivi oggi, la Gazzetta e il Corriere, intervistano Giorgio Perinetti, un esperto dirigente sportivo, toccò a lui il compito di comunicare a Maradona la squalifica per quello che tecnicamente veniva considerato “doping”. La racconta alla Gazzetta:

«Ferlaino mi chiese di comunicare a Maradona la squalifica per uso di cocaina. Andai a casa sua, gli parlai, Diego si portò una mano sul fianco e disse solo ‘Non è possibile…’, con una smorfia di dolore fisico sul viso che non dimenticherò mai».

E il periodo alla Juve?

«Le racconto un aneddoto. Eravamo ad Atene per Olympiacos-Juve di Champions. Non un momento brillantissimo, ci giocavamo la qualificazione ma stavamo perdendo. Ancelotti mi dice che vuole mettere Fonseca al posto di Conte, io pasticcio con la lavagnetta e perdo tempo. Il mister si arrabbia, il cambio ritarda…e Conte fa gol. Mi giro verso Ancelotti: ‘Ah Carlé, t’avevo detto d’aspettà!’. Ebbi involontariamente ragione».

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E fu lei a lanciare Conte allenatore…

«Lo consideravo un predestinato. Era il capitano della Juve, a centrocampo giocavano lui, Deschamps, Davids e Zidane,ma Antonio si imponeva sui campioni attraverso il carattere. Così pensai sarebbe diventato un grande allenatore. Ma la mia grande scoperta da allenatore è un’altra: dopo la finale di Champions persa dalla Roma ai rigori nell’84, sostituii Liedholm con Eriksson. Tutti si ricordano dei suoi successi con la Lazio, ma in Italia lo portai io».

Al Corriere parla del lavoro di Conte al Napoli 

«Non fissiamoci sui moduli. Conte ha sempre dimostrato di saper vestire le sue squadre con l’abito più indicato. Lo ha fatto anche al Napoli, A discapito di quello che si dice, è molto duttile e riesce a esaltare il gruppo». Poi spiega «Il 4-1-4-1 salva l’impiego dei tre fantastici centrocampisti dello scudetto a cui ora si è aggiunto De Bruyne. In estate ero proprio curioso di vedere come lo avrebbe inserito».

Conte è cambiato nella comunicazione? 

«Conte è sempre lo stesso, ha una comunicazione chiara e diretta, non si nasconde. Magari adesso conta fino a cinque prima di dire una cosa. Ma ti dirà sempre quello che pensa a suo modo»

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