Pagelle – Contro la gogna per Conte, in difesa di De Bruyne e McTominay. Quanto ci manca Lukakone nostro

Sconfitta immeritata a San Siro. Hojlund non tiene un pallone che sia uno. Il profeta David (Neres) è tornato. De Bruyne nervi saldissimi sul rigore

Pagelle

Napoli's Italian coach Antonio Conte looks on prior to the Italian Serie A football match between AC Milan and SSC Napoli at San Siro stadium in Milan, northern Italy, on September 28, 2025. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP)

Le pagelle di Milan-Napoli 2-1, a cura di Fabrizio d’Esposito.

MERET. I truci a San Siro sono due, l’americano e il belga dal cognome chilometrico, indi il Milan scompare e così il giovane Meret vive cento minuti stranianti tra dolori e ozio – 6

DI LORENZO. I due gol diabolici principiano sulla destra azzurra e i colpevoli sono un po’ tutti, come sull’Orient Express christiano, lasciando praterie verdi e immense ai discesoni dapprima di Pulisic poi di Pavlovic (fanno pure rima, ahinoi). Il Capitano dei Due Scudetti ha le sue colpe ma si riabilita con il doppio colpo prima dell’ora di gioco: rigore ed espulsione di Estupinan. Detto questo, il grande sonno collettivo sulle due reti rossoneri dovrebbe far fioccare voti mediocri, ma stasera il Napule ha disputato una grande partita e alla fine la sufficienza c’è per tutti – 6

MARIANUCCI. Ucci ucci sento odore di Marianucci e nel principio sembra esserci già la fine tragica del giovane Luca divorato dall’Orco Pulisic. Poi però il ragazzo resta in piedi, fa almeno un’altra cappellata e infine si riprende giocando una marea di palloni in difesa. Come ha detto il rivoluzionario in panca si cresce solo nelle partite ufficiali, che sia a San Siro o altrove – 6

JUAN JESUS. Fofana solingo nell’area azzurra, che poi serve l’americano per il due a zero degli autoctoni, è un obbrobrio da oratorio parrocchiale. Per non parlare della distanza enorme che lo separa da Pulisic quando questi assiste il belga per l’uno a zero. Epperò per Giovannino Gesù vale quanto detto prima: in numerose occasioni chiude o recupera, poi quando il Milan svanisce per tutto il secondo tempo si riposa anche lui – 6

GUTIERREZ. In questa serata amara ma tutto sommato non preoccupante, lo sconosciuto ispanico schierato per necessità si rivela una sorpresa più che positiva. Certo, sonnecchia pure lui sul primo gol rossonero lì a sinistra, ma Gutierrez sa offendere (ah, quella cabeza al 10’) e difendere – 6,5

LOBOTKA. Una volta finita la diarchia Lobo-King Kevin nella terra di mezzo, Robotka diventa ancora di più il paladino dell’assedio azzurro. Il migliore, a pari merito con il profeta David, profeta ritrovato – 7

GILMOUR dal 92’. Senza voto

POLITANO. Almeno nell’offesa, la destra politaniana non tradisce. Anzi. I suoi traversoni sono sempre una certezza granitica – 6,5

LANG dal 77’. Il Napule con lui a sinistra e Neres a destra funziona eccome – 6

ANGUISSA. Finanche Zambo dorme su Pavlovic, nel disastro del due a zero, e poi è impreciso sia di testa sia coi piedi lì davanti, in due occasioni, ma lì al centro fa anche tante cose buone o discrete. La sua partita è piena di contraddizioni come quelle di Scott il Rosso e King Kevin – 6

DE BRUYNE. Adesso lo sport del popolino volubile potrebbe essere quello di sparare sulla coppia Premier, King Kevin più Scott il Rosso. Per non parlare dei mal di pancia del belga al momento della sostituzione e la dura reazione contiana. Attenzione, però. Come già col Pisa, King Kevin alterna giocate somme a vere amnesie. Senza dimenticare, i nervi saldissimi in quel rigore da calciare dopo quasi dieci minuti di attesa. Il suo problema è la continuità – 6

ELMAS dal 72’. Nel finale, il Macedone del Nord indugia all’infinito e spreca una magnifica occasione per pareggiare. Peccato. Per lui l’insufficienza c’è – 5

McTOMINAY. Sarà pure uno Scott dimezzato, come vaticinano in tanti, epperò nel primo tempo ingarra un tiro che Maignan devia per un’anticchia e poi nella ripresa il penalty origina da una sua cabeza respinta sempre da Maignan – 6

NERES dal 72’. Il profeta David è tornato, finalmente. In quasi mezzora disegna due parabole che per pochissimo non fanno centro – 7

HOJLUND. Non tiene una palla che sia una. Il Napoli sinora ha segnato tanto ma i due attaccanti presi per sostituire Lukakone Nostro (quanto ci manca!) faticano invano, senza costrutto alcuno – 5

LUCCA dal 72’. Idem come sopra – 5

CONTE. Dalle mormorazioni che salgono dal popolino bue si vorrebbe subito la gogna per l’artefice del Quarto (i giocatori affaticati dagli allenamenti, la difesa messa in campo e Beukema a riposo, la doppia sostituzione della coppia Premier). In realtà il Napule del rivoluzionario in panca patisce una sconfitta immeritata, che ribadisce la forza anche mentale di una squadra che non si rassegna mai. E questo è, almeno per noi – 6

ARBITRO CHIFFI. Agli azzurri manca un secondo rigore su Scott il Rosso – 4

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