Guardiola ammette il cambiamento: «Se ci difendiamo, è perché giochiamo male»
Il tecnico del City: «Cruyff mi diceva: se Romário è marcato a uomo, gioca lungo su di lui; io dico lo stesso ai miei per Haaland».

Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola gestures on the touchline during the English FA Cup final football match between Crystal Palace and Manchester City at Wembley stadium in London, on May 17, 2025. (Photo by Glyn KIRK / AFP)
Il Manchester City è costretto a difendersi perché la squadra «gioca male». E perché gli avversari sono più forti. Pep Guardiola è costretto ad ammetterlo dopo le critiche (non gradite) secondo cui la sua squadra avrebbe espresso un calcio noioso nell’1-1 contro l’Arsenal. Precisando poi di «non fregarsene nulla» delle polemiche per il 32,8% di possesso palla avuto all’Emirates Stadium domenica. Alcune delle vittorie più importanti del City, del resto, sono arrivate proprio con meno possesso palla rispetto agli avversari.
Due anni fa, nella stagione del Triplete, il City vinse 3-1 all’Emirates con appena il 36,5% di possesso; nel 2019-20 batté il Chelsea con il 46,7%. Lo scrive il Guardian.
Guardiola: «Cruyff mi diceva: lancia lungo per Romario, io lo faccio con Haaland»
Il quotidiano britannico:
Guardiola ha fatto anche un parallelo con Cruyff e il suo “Dream Team” che nel 1992 vinse la Coppa dei Campioni. All’epoca c’era Romário, oggi lui ha Erling Haaland, il cui gol in contropiede avrebbe potuto regalare una vittoria di prestigio all’Emirates se Martinelli non avesse pareggiato nel recupero. «Quando ho iniziato a giocare, se gli avversari marcavano a uomo, Cruyff mi diceva: “Pep, guarda Romário davanti. Se è marcato a uomo, gioca lungo su di lui: è un duello, se lo vinci segni”. Con Haaland è lo stesso: uno contro uno, se perdi quel duello, prendi gol».
L’allenatore ha confessato che il suo gioco ideale resta quello del calcio spettacolare del City, che ha sempre contraddistinto le sue squadre, ma che a volte le circostanze non lo consentono: «Finché non mi ritirerò vorrei sempre giocare come piace a me, ma ci sono giorni in cui non siamo bravi e altri in cui l’avversario è migliore. Se ci difendiamo bassi è perché loro sono più forti o perché noi facciamo schifo. Se c’è spazio per ripartire in transizione, bisogna correre. A volte gli avversari sono semplicemente troppo forti e creano delle difficoltà che non riusciamo a gestire».
Il tecnico del City: «Ritroveremo la forma migliore quando i nuovi si saranno inseriti»
Il Guardian continua:
Con sarcasmo ha poi replicato all’idea di un cambiamento radicale dopo la vittoria con il Napoli in Europa: «In tre giorni avrei cambiato tutto? Allora sono davvero un genio. Chiedete ai giocatori, ma secondo me giochiamo esattamente come prima. Sono gli avversari a difendersi diversamente e noi non sempre riusciamo a fare meglio». Il tecnico si è detto convinto che il City ritroverà presto la sua forma migliore, soprattutto quando i dieci nuovi acquisti avranno trovato il giusto inserimento e quando torneranno gli infortunati: «Diventeremo una squadra più stabile. Gigio [Donnarumma] migliorerà, James [Trafford] migliorerà, e la squadra crescerà».