La crisi Ferrari, Turrini: «Quello che più fa male, è il progressivo e inesorabile scivolamento nell’anonimato»
Sul suo blog cita Peppino De Filippo: «A Maranello sono vincoli o sparpagliati? Siamo in autunno e non è stata trovata una soluzione ai problemi, tecnici o gestionali che siano»

Sakhir (Bahrein) 25/02/2023 - test F1 Ferrari SF-23 / foto Press Office Scuderia Ferrari/Image Sport nella foto: Frederic Vasseur
Altro giro, altro weekend al di sotto delle aspettative per la Ferrari in questa stagione 2025 di Formula 1 avara di soddisfazione per il Cavallino Rampante. Il team di Maranello ha lasciato Baku – dove lo scorso fine settimana si è disputato il Gran Premio di Azerbaijan – col magro bottino di cinque punti, due ottenuti da Charles Leclerc (9° al traguardo) e tre da Lewis Hamilton (8°). Una appuntamento – l’ennesimo – semplicemente trascorso nell’anonimato. Lo sottolinea il giornalista Leo Turrini tramite le colonne del suo blog “Profondo Rosso“.
Ferrari, altro weekend nell’anonimato: l’analisi di Turrini
“Ho già visto queste cose? Si’. Mandano in depressione? Si’, anche se altri sono i drammi della vita. Ma insomma, che tristezza”, esordisce Turrini pensando al recente ruolino della Rossa. “Quello che più fa male, di questa Ferrari, è il progressivo, inesorabile scivolamento nell’anonimato. Nel momento in cui la McLaren sembra essersi misteriosamente inceppata, non è la Rossa a subentrarle. Per niente, anzi”, aggiunge.
A vincere il Gp di Azerbaijan è stato infatti un sontuoso Max Verstappen sulla Red Bull, ma anche Mercedes e Willams hanno mostrato segnali di risveglio. “Lo dico? Lo scrivo. Qui sta ormai diventando stucchevole la litania classica del dopo gara: la prestazione poteva esserci, non siamo riusciti a mettere tutto assieme, la questione delle gomme che non vanno in temperatura e’ un evergreen, poi a volte è il fondo piatto, senza dimenticare la potenza che cala e bla bla bla”, sottolinea il giornalista riferendosi alle dichiarazioni dei ferraristi.
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Dopodiché Turrini si lancia nella seguente osservazione: “Come antidoto alla depressione mi viene in mente solo Peppino De Filippo, grande comico del Novecento, nei panni di un certo Pappagone. Costui si chiedeva: ma siamo vincoli o sparpagliati? Ecco, appunto. A Maranello sono vincoli o sparpagliati? Siamo arrivati all’autunno e ancora non è stata trovata una soluzione ai problemi, tecnici o gestionali che siano”.
Nel mirino di Turrini c’è soprattutto il team principal Frederic Vasseur: “Ha tutto il diritto di lamentarsi per le troppe chiacchiere che circolano intorno alla Ferrari, ma spero sappia che soltanto con le vittorie si spegne il falò delle indiscrezioni. E invece sempre qui stiamo: a specchiarci in una impotenza che genera rassegne. Non va bene, non va assolutamente bene”.
Nel finale del suo approfondimento, il giornalista si sofferma invece su chi a Baku ha brillato: Kimi Antonelli, giunto al traguardo in quarta posizione dopo una grande gara. “Il ragazzo ha risposto da campione alle malignità degli odiatori in servizio permanente effettivo. A Baku ha sfiorato il podio e a chi continua a segnalare che Russell gli sta sistematicamente davanti, beh, mi permetto di ricordare che George è un gran pilota e semmai sarebbe strano il contrario. Kimi resterà di sicuro in Mercedes anche nel 2026 e non ci deluderà”.