Repice: «Tra il Napoli e il resto della Serie A c’è una differenza importante. Guardiola è tornato al calcio vintage»

A Radio Crc: «Non ho una grande passione per il calcio inglese. Ho una venerazione per Maradona, aveva una genialità intrinseca unica»

champions Guardiola City

Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola reacts on the touchline during the UEFA Champions League, league phase day 4 football match between Sporting Lisbon and Manchester City at the Jose Alvalade stadium in Lisbon on November 5, 2024. (Photo by PATRICIA DE MELO MOREIRA / AFP)

Il commentatore di Radio Rai Francesco Repice è intervenuto oggi a Radio Crc, radio partner della Ssc Napoli, per parlare del match di Champions contro il Manchester City di Pep Guardiola e non solo.

Repice: «Ho una venerazione per Maradona. Guardiola è tornato al modo di giocare di qualche anno fa»

«Sono stato eletto ad un qualcosa che non sapevo. Mi chiedevo: cosa ho fatto? Sono innocente! Per carità, sono contentissimo di questo. Con la città di Napoli ho un feeling particolare, i miei genitori mi dicevano che sono stato concepito al Vomero. Il calcio italiano si sta espandendo a macchia di leopardo per quanto riguarda i titoli e i successi che in passato sembravano destinati solo a determinate squadre. Oggi in Seria A c’è solo una squadra veramente forte che è il Napoli, mentre le altre squadre partono dietro. L’altra sera ho raccontato la partita tra Juventus e Inter. Tutti mi parlavano di una partita-spettacolo, ma dal mio punto di vista queste partite non vengono giocate con la giusta attenzione e tecnica. La sera ho visto la partita del Napoli. Parliamoci chiaro: la differenza tra il Napoli e le altre squadre della Seria A è importante, anche se non abissale».

Sul Manchester City:

«Forse sbaglierò e sarò il solo al mondo a dirlo, ma non ho una grande passione per il calcio inglese e la Premier League. Mi piacciono gli allenatori forti che hanno la capacità di farsi comprare i giocatori come dice Fabio Capello. Il Manchester City ha un portiere che para con i piedi e un centravanti che sembra provenire dallo spazio. Loro sono i più forti, Guardiola è tornato al modo di giocare di qualche anno fa. Qualcuno dice che Guardiola ha allenato squadre forti e con giocatori forti, ma, anche se voglio bene ai miei nonni, con loro non vinco la Champions League».

Su Maradona:

«Ho una venerazione per Diego Armando Maradona. Francesco Totti ne parlava dal punto di vista calcistico, io lo considero un punto di riferimento come uomo per la sua onestà e per il fatto che non si nascondeva dietro a nulla. Maradona aveva una genialità intrinseca unica, al di là della sua cultura di base. Lui è stata una rivelazione per tutti»,

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