Luis Enrique: «Per me è più difficile vincere la prima Champions che la seconda»

In conferenza: «Non è vero che stiamo giocando peggio, anche l'anno scorso c'è stato un momento complicato. All'Atalanta Gasperini ha lasciato il segno».

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Mf Monaco di Baviera 31/05/2025 - finale Champions League / Paris Saint Germain-Inter / foto Michele Finessi/Image Sport nella foto: Luis Enrique

Il tecnico del Psg Luis Enrique ha tenuto la conferenza stampa alla vigilia del match di Champions contro l’Atalanta.

Luis Enrique: «Per me è più difficile vincere la prima Champions che la seconda, i calciatori sono ambiziosi»

«Non vedo nulla di diverso rispetto all’anno scorso. Ogni partita è difficile. Abbiamo più fiducia rispetto allo scorso anno in Champions. Stiamo giocando peggio? Non sono d’accordo. Bisogna sempre analizzare quello che stiamo facendo. L’anno scorso c’è stato un momento complicato a causa della mancanza di efficienza. Ma la squadra è stata poi volenterosa a migliorare». 

Sugli infortunati:

«Kang-in Lee è sicuro sarà disponibile; per Kvara dobbiamo aspettare fino a quando non avremo un riscontro dopo l’allenamento.

Sull’Atalanta e il nuovo gioco di Juric:

«È difficile parlarne, hanno cambiato allenatore e hanno giocato solo tre partite contro avversari diversi dai nostri. Negli ultimi tre anni, è stata una squadra che pressava alto con giocatori di qualità. Siamo abituati a non sapere cosa stanno facendo gli avversari, ma una delle nostre qualità è adattarci».

Il tecnico non ha nascosto la volontà di un’ipotetica seconda Champions vinta:

«Dopo essere stati campioni d’Europa, il nostro obiettivo è fare di nuovo la storia e vincere la seconda Champions League di fila. Devi essere ambizioso. Il primo titolo è sempre difficile perché i giocatori non pensano di essere in grado di vincerlo. Ma abbiamo mostrato di poterci riuscire. Ora tutto il Psg e i giovani giocatori vogliono vincere perché sanno di esserne capaci. Per me, è più difficile vincere la prima Champions che la seconda o la terza».

Luis Enrique sui calciatori francesi in squadra:

«Era un obiettivo con Luis Campos recuperare un po’ di identità, ma ogni volta che vedi un giocatore con la maglia del Psg, non importa dove sia nato. Se un giocatore arriva da noi, deve essere di ottimo livello perché ci sono giocatori di grande qualità nel club. Ci sono molti francesi nella squadra e questo è importante».

C’è il rischio di rilassarsi troppo dopo aver già vinto? 

«No, anche i giocatori sono ambiziosi. L’anno scorso, ho detto che i giocatori beneficiano quando giocano ed è facile per me motivarli. Siamo fiduciosi di avere l’opportunità di vincere ancora questo trofeo».

Sull’assenza di Lookman:

«Noi siamo il Psg e invece di vedere i giocatori che non giocano, dobbiamo guardare quelli che giocano. Gasperini ha lasciato il segno, sarà una partita molto impegnativa per noi».

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