Yamal criticato anche per l’esultanza alla LeBron, in Spagna lo criticano per tutto (Athletic)

È da mesi al centro di questioni extra-calcistiche, i paparazzi lo hanno seguito pure in vacanza. De La Fuente: è un serio professionista che si allena sei ore al giorno

pallone d'oro Yamal Barcellona

Cc Madrid 16/03/2025 - Liga / Atletico Madrid-Barcellona / foto Cesar Cebolla/Image Sport nella foto: esultanza gol Lamine Yamal

Athletic scrive di Lamine Yamal e della sua esultanza, che pare stia seminando discordia in Spagna. Come al solito il talento viene criticato (succede a Sinner, succedeva a Messi con l’Argentina e su Maradona meglio che tacciamo ndr). Il quotidiano britannico è però concorde sul fatto che un calciatore vada valutato prevalentemente sul campo, nonostante il suo ruolo per così dire sociale. È pur sempre un ragazzo bravo (molto) coi piedi e poco altro. Il grandissimo talento spagnolo, difeso poi anche da De La Fuente, sarebbe colpevole di esultare con due mani sulla testa come a mettersi una corona. O forse un cappello da mago. Insomma i più lo vorrebbero meno consapevole della sua predestinazione.

L’esultanza di Yamal come LeBron James che sta facendo discutere in Spagna (Athletic)

“Lamine Yamal, attaccante del Barcellona e della Spagna, ha introdotto in questa stagione una nuova esultanza che ha fatto discutere. Dopo aver segnato, il diciottenne si mette davanti alle telecamere e simula con le mani di indossare una corona, gesto ispirato al quattro volte campione Nba LeBron James. In Spagna però molti l’hanno interpretato diversamente. […]

Da mesi Yamal è al centro dell’attenzione extra-calcistica: è diventato il più grande talento spagnolo, il nuovo numero 10 del Barça dopo Messi, e i paparazzi hanno seguito anche le sue vacanze estive. Si è parlato della sua festa per il diciottesimo compleanno e della presunta relazione con la cantante argentina Nicki Nicole. Secondo persone a lui vicine, Yamal accetta di buon grado questa esposizione mediatica. Dall’altra parte, i tabloid non risparmiano giudizi sul suo comportamento, presentando la celebrazione come vanitosa e inadatta a un “giovane modello”. […]

Da quando ha debuttato col Barcellona a 15 anni nell’aprile 2023, Yamal è stato indicato come possibile vittima di pressioni precoci. In realtà ha preso tutto con calma, puntando non solo a essere un bravo giocatore ma un’icona dello sport. Quest’estate ha firmato un nuovo contratto che lo colloca tra i più pagati del club, ha ereditato la maglia numero 10 e Adidas ha lanciato un marchio esclusivo con il suo nome.

È uno dei candidati più accreditati al Pallone d’Oro di questa stagione e, se non dovesse vincerlo, con ogni probabilità sarà comunque fra i primi tre giocatori del mondo. […] Come ogni atleta professionista, Yamal va giudicato sul campo. Se un giorno smettesse di impegnarsi o non rendesse al meglio, le critiche sarebbero giustificate. Per ora però si è guadagnato il diritto di sognare di diventare il prossimo “re” del calcio”.

A questo proposito aveva parlato così il c.t. De La Fuente, che lo ha strenuamente difeso:

«Per me l’esultanza non era un incoronarsi. Sembrava che indossasse un cappello da mago. Mentre guardavo la tv, mi sono detto: “Beh, il ragazzo ha fatto un altro trucco di magia”».

E ancora, nella stessa conferenza:
«Tendiamo a sottolineare gli aspetti più superficiali degli atleti, e ciò che dovremmo far notare alla prossima generazione è che questo ragazzo (Yamal), che ha fatto il suo debutto (in Spagna) a 16 anni, lavora come nessun altro. Si è sempre preso cura di sé con standard elevati. Ha un talento straordinario, ma si allena sei ore al giorno, va in palestra, si sottopone a trattamenti con i fisioterapisti e fa tutto quello che chiamiamo “allenamento invisibile”. Tutto ciò che Lamine ha ottenuto non è dovuto al fatto che ha organizzato una festa di compleanno o al modo in cui festeggia un gol. No. Questi sono dettagli insignificanti. Ciò che dobbiamo sottolineare è il lavoro che ha svolto per raggiungere questo obiettivo».

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