La crisi dei New York Yankees: i tifosi rimpiangono il presidente incazzoso, il figlio perbene li sta portando al disastro

Sul Wall Street Journal le sorti della squadra che fu leggendaria. È nelle mani della famiglia Steinbrenner, il padre è morto nel 2010. Non basta nemmeno il monte ingaggi da 300 milioni di dollari

New York Yankees

BRONX, NEW YORK - DECEMBER 21: Aaron Judge #99 of the New York Yankees poses with Hal Steinbrenner during a press conference at Yankee Stadium on December 21, 2022 in Bronx, New York. Dustin Satloff/Getty Images/AFP (Photo by Dustin Satloff / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

La crisi dei New York Yankees: i tifosi rimpiangono il presidente incazzoso, il figlio perbene li sta portando al disastro

Spesso si dice tale padre tale figlio ma, nel caso di George e Hal Steinbrenner, sembra che non sia affatto il caso. E dai loro comportamenti opposti nasce la crisi dei New York Yankees partiti per disputare le World Series e mestamente a caccia di un posto nei playoff della Mlb, la lega di baseball americana. Il Wall Street Journal scava alla radice della crisi degli Yanees.

La famiglia Steinbrenner e i New York Yankees

Da diciassette anni a questa parte, gli Yankees di New York sono guidati da Hal Steinbrenner, un uomo la cui filosofia manageriale è agli antipodi rispetto a quella del padre George, il “Boss”. Mentre George (scomparso nel 2010, ndr) era noto per il suo temperamento focoso, i licenziamenti lampo e l’ingerenza costante nelle decisioni della squadra, Hal ha sempre privilegiato la calma, la stabilità organizzativa e la lealtà verso i suoi dipendenti, tenendosi lontano dai riflettori. Ma con la squadra che sta attraversando uno dei momenti più bui della sua storia recente, a New York si chiedono se non sia il caso di cambiare. 

Il crollo

Dopo un inizio di stagione promettente, gli Yankees sono in caduta libera. Domenica scorsa, una sconfitta per 7-1 contro gli Houston Astros ha evidenziato un declino che dura da mesi. Dal 13 giugno, la squadra ha registrato un disastroso record di 20-31, il peggiore dell’American League. 

Attacco anemico: La media battuta della squadra dopo l’All-Star break è di appena .216, la seconda peggiore della Major League. Problemi sul monte di lancio nonostante Max Fried, l’asso da 218 milioni di dollari. I lanciatori titolari non riescono a completare sei inning da ben dieci partite consecutive. Bullpen disastroso.

La campagna acquisti è stata tanto onerosa quanto disastrosa.

Non si cambia

Nonostante il pessimo momento della stagione di baseball, la struttura dirigenziale degli Yankees appare solida, almeno per il momento. Brian Cashman resta come general manager dal 1998 e Aaron Boone alla guida dal 2018. Negli ultimi trent’anni, gli Yankees hanno avuto solo tre manager. Questa stabilità, però, è minacciata dai risultati. Gli Yankees, con il loro monte stipendi da 300 milioni di dollari e l’obiettivo dichiarato di vincere le World Series ogni anno, non vincono un titolo dal lontano 2009. Un’eternità per gli standard di questa storica franchigia. Mentre la frustrazione cresce tra i tifosi, con voci che vorrebbero Aaron Boone “lanciato nel fiume Harlem”.

Ci si mette anche la sfortuna con il leggendario closer Mariano Rivera che si è infortunato al tendine d’Achille.

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