Italiano e la finale di Coppa Italia: «dobbiamo giocare liberi e spensierati, senza avere rimorsi»
Il tecnico del Bologna in conferenza: «Arriviamo con grande entusiasmo, come quello che ci ha accompagnato in Coppa. Cercheremo di fare una grande partita»

Cm Torino 21/12/2024 - campionato di calcio serie A / Torino-Bologna / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna, si è presentato quest’oggi in conferenza stampa alla vigilia della finale di Coppa Italia contro il Milan per presentare la partita di domani contro i rossoneri di Conceicao.
La conferenza di Italiano
Come viviamo la finale?
«Con grande entusiasmo, come quello che ci ha accompagnato in Coppa. Cercheremo di fare una grande partita, dobbiamo stare attenti e abbiamo voglia e volontà di fare una grande partita».
«Stiamo dimostrando grande crescita negli ultimi anni, da Sinisa al percorso dell’anno scorso con una qualificazione in Champions e quest’anno la finale di Coppa Italia. Il Bologna è in crescita, migliora di anno in anno perché il presidente è ambizioso. La crescita è confermata».
Fioretto in caso di vittoria?
«Avevo smesso con i fioretti, ma se facciamo questo miracolo vedremo dopo cosa si farà. Ne parleremo, perché la concentrazione oggi è su quello che dobbiamo ancora preparare per puntellare qualcosa per mettere in difficoltà il Milan. Tutto può accadere».
Come ha preparato la finale?
«Loro sono abituati, noi un po’ meno perché loro quest’anno hanno alzato un trofeo. Il Bologna non lo alza da tanti anni, però ogni partita riparte da zero con una storia diversa lasciando perdere quello che è successo venerdì. Abbiamo staccato la spina 15′, ma lasciamo perdere. Proporremo qualche giocatore diverso, dobbiamo giocare liberi e spensierati, senza avere rimorsi perché bisogna giocare al massimo. Deve regnare la qualità».
Quanto pensa alle finali perse?
«È la mia settimana finale, giocarle è bello perché ci arrivi con un percorso. La nostra presenza qui non era scontata, abbiamo fatto qualcosa di superlativo. Tre vittorie e tre sconfitte, sono in pari. Domani se i miei vogliono farmi questo regalo… Ma è già bello così».
Dallinga o Castro in attacco?
«Mi chiedevate se affrontare il Milan nel doppio confronto potesse essere positivo o no, ma sono convinto che sì ripartiremo da zero, ma cercando di capire dove abbiamo sbagliato in quel quarto d’ora finale e invece fatto bene nel resto. Ogni volta che abbiamo sbagliato, siamo stati capaci di reagire ed esprimerci al massimo delle capacità. Sono convinto che domani ci saranno percezione del pericolo, attenzione e sacrificio: non c’è bisogno dell’allenatore. Ai ragazzi ho detto che se io domani sto a casa, loro comunque scenderanno in campo e daranno il massimo. Hanno voglia di primeggiare, crescono continuamente e domani è un grande premio per Lollo (De Silvestri, ndr) e i suoi compagni. Dobbiamo giocare con spensieratezza».
Il discorso fatto al Quirinale è diventato virale…
«Da quando sono arrivato è stato un susseguirsi di emozioni, siamo partiti da Valles con qualche difficoltà e siamo cresciuti. Il rapporto e il modo di ragionare è cambiato, è arrivata crescita e anche risultati. Chi gioca bene, chi subentra ancora meglio. Le mie parole sono state dettate dal cuore. Tutti insieme abbiamo reso felice la comunità di Bologna, domani saremo qui a goderci questa sfida. Deve essere una festa, dobbiamo essere d’esempio e mostrare tutto il fairplay possibile. Deve essere uno spettacolo per tutti, che vinca il migliore».
La storia può essere un’arma in più o peso?
«Nella preparazione alla gara bisogna concentrarsi su quello che si fa in campo, se cominci a pensare a ciò che può essere… esiste ma alla fine entri in campo e devi pensare a giocare nel migliore dei modi. Mettere qualità, cinismo e concretezza. Dopo il fischio iniziale dimentichi il contorno, sai che devi fare bene e dare il massimo. Se la concentrazione è sul campo il resto passa inosservato. Conta solo il campo, conta sbagliare il meno possibile. Dobbiamo andare forte».
Rischiare chi non sta al 100%?
«Il problema di Castro, un dolore al piede, è passato. Ma non gioca 90′ da due mesi, dalla partita con la Lazio. Si è allenato, ma non so che autonomia può avere dall’inizio, diverso se subentra. Ci devo pensare. Abbiamo altre situazioni, da Holm a Ndoye. In campo va chi può dare il 100%, da questo punto di vista non si può sbagliare».
Record di tifosi all’Olimpico
«Regaleremo alla città una partita importante, ciò che si vive in città è inspiegabile tra bandiere, sciarpe e striscione. Si sente, si percepisce l’attesa ed è una grande emozione aver regalato alla gente questa partita. Domani bisogna pensare che abbiamo 29.303 animali rossoblù affamati come noi per cercare di portare a casa questo trofeo. Noi siamo 11, ma li sentiremo perché hanno grande voglia di starci vicini».